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Icone anni '60 e segni contemporanei: la nuova collezione Acerbis
Il brand prosegue il suo percorso di ricerca esplorando due direzioni complementari. Le novità firmate Philippe Malouin, Meda/Quincoces e Olimpia Zagnoli e la riedizione di Claudio Salocchi
Autore: antonella fraccalvieri
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ICONE ANNI '60 E SEGNI CONTEMPORANEI: LA NUOVA COLLEZIONE ACERBIS
07/05/2025 - In un percorso di ricerca che esplora due direzioni complementari, la nuova collezione di arredi Acerbis presentata al Salone del Mobile 2025 coinvolge nuovi interpreti della contemporaneità e riscopre i maestri del passato.
Da un lato guarda al futuro, collaborando con Philippe Malouin, Meda/Quincoces e Olimpia Zagnoli, dall'altro il brand valorizza il proprio heritage riproponendo un progetto firmato Claudio Salocchi nel 1969.

Il designer britannico-canadese arricchisce la collezione Acerbis con il suo segno scultoreo, introducendo un nuovo linguaggio visivo. A firmare il loro primo progetto per Acerbis sono anche Francesco Meda e David Lopez Quincoces, direttori artistici del brand, che esprimono un’estetica in perfetto equilibrio tra rigore formale e ricerca materica, fondendo architettura e design. L’attitudine alla sperimentazione tra discipline diverse, parte integrante del DNA di Acerbis, trova inoltre espressione nella collaborazione con Olimpia Zagnoli: illustratrice e artista multidisciplinare, che per la prima volta traduce il suo universo visivo in un oggetto di design. 
La ricerca nel patrimonio storico del design prosegue con la riedizione di un’opera rappresentativa di Claudio Salocchi, che, dopo un iniziale successo, è rimasta a lungo inesplorata e oggi torna a riaffermare tutta la sua rilevanza progettuale.

Trench by Philippe Malouin

 
Trench è una collezione di divani e poltrone che reinterpreta il concetto di imbottito con nuove proporzioni. La sua forma essenziale e ancestrale, quasi scultorea, sorprende per la comodità, definita da un’unica curva fluida che costruisce la seduta e lo schienale. Completamente rivestito, dalla struttura fino alla base, si distingue per una leggerezza visiva enfatizzata dalla sua configurazione sospesa, sollevata su due gambe robuste perpendicolari al telaio. I braccioli, perfettamente integrati, sono disponibili in versione fissa o come elementi indipendenti, posizionabili liberamente, per un comfort personalizzato.

Le Cupole by Francesco Meda e David Lopez Quincoces

 
Una sintesi perfetta tra materia e forma. Le Cupole, il nuovo tavolo firmato da Francesco Meda e David Lopez Quincoces, è un tributo alla purezza geometrica. Un’opera dal forte impatto visivo che traduce la forza della materia in un gesto di assoluto equilibrio.
La base, composta da tre cupole scolpite nel marmo, sorregge il piano con rigore architettonico, dando vita a un dialogo tra stabilità e leggerezza visiva. Le superfici curve e le linee morbide delle cupole amplificano il senso di simmetria e dinamismo, mentre la ricercatezza dei dettagli si rivela nelle forme arrotondate e negli inserti in ottone, che impreziosiscono la composizione. Il gioco calibrato di proporzioni accentua il contrasto tra la solidità materica della pietra e l’essenzialità del disegno, sublimando l’armonia tra pieno e vuoto, struttura e superficie.

Gigiona by Olimpia Zagnoli

 
Seduttiva e naïf, Gigiona è un’opera componibile e scompigliabile, da guardare e ricomporre ogni volta con occhi nuovi. Realizzata in vetro di Murano, si compone di sei frame colorati e trasparenti che, una volta assemblati, rivelano la silhouette di una donna nel tratto grafico inconfondibile di Olimpia Zagnoli.
Quando scomposta, la figura si dissolve in un gioco di segni e colori, frammentandosi in una nuova percezione visiva. Sempre trasparente e sfuggente, Gigiona gioca con la percezione e con la luce, trasformandosi a ogni sguardo, sia nella sua forma composta che in quella scomposta, dove ogni elemento può vivere autonomamente o in nuove combinazioni.

Palla by Claudio Salocchi

 
All’avanguardia per il suo design e per l’approccio alla seduta, la poltrona Palla di Claudio Salocchi è un manifesto del fermento creativo degli anni ’60, un’epoca segnata dalla ricerca di nuove forme di libertà, anche nel design. Presentata all’ottava edizione del Salone del Mobile di Milano nel 1969, Palla si distingue per un concept radicale che sfida le convenzioni dell’arredo tradizionale, esplorando nuove modalità di relax e convivialità. A partire dal volume di una sfera, Salocchi ne scompone il volume in un perfetto equilibrio tra funzione e forma. La seduta e il poggiapiedi si incastrano in un dialogo dinamico, dando vita a un design giocoso e calibrato, dove il comfort è espresso attraverso volumi generosi e una sofisticata attenzione ai dettagli. 
Oggi, a oltre cinquant’anni dal suo debutto, Palla si unisce alla collezione Remasters di Acerbis mantenendo intatta la sua identità progettuale e riaffermando la sua forza espressiva. Proposta nelle dimensioni originali, con un comfort ottimizzato e nella versione fissa o girevole con meccanismo di ritorno, continua a sfidare le convenzioni del design, portando negli interni contemporanei un’estetica audace e la visione pionieristica di Salocchi.

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