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Arena for a Tree: cos'è la ‘cesta' che galleggia nelle acque di Venezia?
Tre cipressi calvi galleggiano sulla 'nuova isoletta' creata da Klaus Littmann sullo sfondo dello storico Arsenale Nord
Autore: cecilia di marzo
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ARENA FOR A TREE: COS'È LA ‘CESTA' CHE GALLEGGIA NELLE ACQUE DI VENEZIA?
22/04/2024 - Da sabato scorso e per tutta la durata della 60a edizione della Biennale d’Arte di Venezia (20 aprile – 24 novembre 2024), una piattaforma galleggiante con una struttura circolare in legno è ancorata non lontano dall’esposizione internazionale: il suo nome è Arena for a Tree dell’artista svizzero Klaus Littmann.
 
Da lontano, l’involucro permeabile "sembra una cupola rovesciata o una noce con giovani germogli al suo interno". Vista da vicino, è una forma di architettura, una scultura e un palcoscenico al tempo stesso.
 
La struttura orizzontale su tre file, ispirata agli anelli di accrescimento di un albero, offre posti a sedere per una cinquantina di persone – e una vista ideale sulla parte centrale in cui sono posizionati tre alberi.
 
L’elemento naturale nel ruolo di protagonista è inserito in mezzo a uno spazio la cui concezione risale agli albori della cultura occidentale: originariamente luogo di combattimenti, poi teatro, l’arena è un luogo che orienta tutti gli sguardi verso l’evento centrale. In questo caso, è poco drammatico e tuttavia esistenziale: nella loro forma individuale, i tre alberi simboleggiano radicamento e mobilità, fungono da rifugio per gli insetti, forniscono ombra e materie prime. La scelta del cipresso calvo non è stata casuale: prospera sia in presenza di acqua dolce che salata, resiste anche alle raffiche di vento più forti, sopravvive alle alluvioni e sopporta anche le temperature estreme negli spazi urbani.
 
L’installazione temporanea è situata all’estremità orientale della città lagunare, di fronte a un edificio di servizio in mattoni rossi con finestre a sesto acuto ai margini dell’Arsenale. Questo ex complesso di cantieri navali e officine si estende su quasi 48 ettari, ovvero un decimo della superficie della città. I numerosi padiglioni con accesso diretto all’acqua sono una testimonianza dell’importanza dell’industria navale della Serenissima, nonché della sua antica potenza militare e commerciale.
 
Ora, nel momento in cui una chiatta, permeabile all’aria e alla luce, si adagia di fronte a questa vasta area di riconversione e sviluppo, essa diventa il simbolo di un altro momento storico: gli alberi non sono più principalmente materiale da costruzione degli alberi delle navi o dei pali o delle travi nell’edilizia commerciale e residenziale. Sono esseri viventi e figure di identificazione. E sono anche germogli che vanno protetti perché indispensabili per l’ecosistema globale. Arena for a Tree è un luogo di contemplazione liberamente accessibile. Rappresenta un’alternativa silenziosa ai numerosi eventi che l’Arsenale ospita nelle sue vaste strutture architettoniche. Lontano da interessi commerciali, introduce una riflessione sugli aspetti del clima e dell’approvvigionamento idrico sullo sfondo di Venezia.
 
La mostra principale di “La Biennale di Venezia” è dedicata allo straniero. «Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere» offre agli artisti un palcoscenico il cui lavoro riguarda l’identità nazionale, linguistica, religiosa o di genere, nonché la loro percezione di sé e degli altri. Concentrandosi sulle biografie dei migranti e sui sintomi che comporta l’essere estranei, la mostra promette ancora una volta di presentare l’arte contemporanea in un raggio d’azione globale. Anche Arena for a Tree racchiude in sé il leitmotiv del migrante: per lunghi periodi geologici, il cipresso calvo è stato di casa in diverse regioni del mondo. Il suo habitat «naturale» oggi si trova principalmente in Messico, Guatemala, lungo il fiume Mississippi e fino allo stato americano del Missouri. A causa del riscaldamento globale, dovrebbe mettere sempre più radici anche in Europa.
 
I progetti dell’artista e curatore Klaus Littmann nascono spesso da un confronto con la cultura quotidiana e propongono forme di arte contemporanea da fruire preferibilmente negli spazi pubblici. La poesia non è esclusiva, gli alberi ci sono per tutti, forniscono ossigeno e, con i loro cambiamenti stagionali, ci regalano anche immagini che rappresentano il perpetuarsi della vita.
 
Nell’autunno 2019, un intero bosco ha occupato lo stadio di calcio di Klagenfurt, in Austria. For Forest – The Unending Attraction of Nature era il nome di questo grande evento silenzioso. All’aria aperta, il boato dei tifosi di calcio ha lasciato il posto a una calma insolita. Le chiome degli alberi, alte fino a 14 metri, facevano percepire il vento e la pioggia, la nebbia disegnava morbide sagome sfumate, con l’andirivieni della luce e del calore gli odori si trasformavano, e uccelli e insetti invadevano il nuovo spazio naturale.
 
Arena for a Tree è germogliata come un seme da quel progetto artistico di forte impatto presentato sul suolo austriaco.
Nel 2021 la struttura in legno è stata collocata nella Münsterplatz di Basilea e nella primavera del 2022 nel cortile del Museo Nazionale Svizzero di Zurigo. In ogni nuova località, la scelta ricade su un albero in grado di prosperare nelle condizioni climatiche del posto.
 
Venezia è la terza destinazione – e la prima sull’acqua. Senza parole, tra vento e onde, questo elemento circonda l’Arena e la trasporta nel ciclo ecologico globale riunito.
 
Arena for a Tree è nata da una stretta collaborazione con Enzo Enea di Enea landscape architecture. Schnetzer Puskas Ingenieure ha sviluppato la struttura sulla base dei progetti di Klaus Littmann.
L’intervento artistico temporaneo a Venezia è presentato e reso possibile dal generoso sostegno della Kulturstiftung Basel H. Geiger | KBH.G e dalla collaborazione con l’ECC Italia (Centro Culturale Europeo).
 

  Scheda progetto: Arena for a Tree, Venice
Federico Vespignani
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  Scheda progetto:
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Arena for a Tree, Venice

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