12/08/2025 - È dedicato al Maestro Emilio Ambasz uno dei pannelli in esposizione presso le Corderie dell’Arsenale, in occasione della 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, curata quest’anno da Carlo Ratti.
Testi, fotografie e proiezioni raccontano l’opera più emblematica di Ambasz, l'ACROS di Fukuoka, edificio iconico che festeggia proprio quest’anno il trentesimo anniversario. Questa straordinaria architettura è ormai un riferimento globale per la progettazione green, incarnando la rivoluzionaria filosofia del "verde sopra il grigio", un approccio pionieristico che integra natura e architettura in perfetta armonia.
La pellicola "Green Over Gray", proiettata in loop all’interno della mostra, esplora quattro progetti iconici firmati da Ambasz, indagando il delicato equilibrio tra uomo, natura, paesaggio e ambiente. Arricchito dalla narrazione dello stesso Ambasz e dalle testimonianze di figure prestigiose come Tadao Ando, Kengo Kuma, Stefano Mancuso, Fulvio Irace e James Wines – quest’ultimo lo ha definito “il Messia” della visione green – il film testimonia la straordinaria influenza di Ambasz nel dibattito contemporaneo sul ruolo della natura nella disciplina architettonica.
Le opere di Emilio Ambasz attraversano geografie e culture diverse, dal Giappone agli Stati Uniti fino all’Italia, affermandosi come pietre miliari nella ricerca costante di un'architettura che riconcili uomo e ambiente. Questa incessante e poetica ricerca gli ha valso numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui il recente President’s Award del Consortium for Sustainable Urbanization (CSU-ONU) a New York, e lo ha visto protagonista della mostra "Emerging Ecologies" al MoMA di New York.
MoMA che, come il Metropolitan Museum (NY), annovera nella propria collezione permanente la seduta Vertebra (1975) - la prima sedia ergonomica automatica al mondo, sviluppata con G. Piretti, da cui è nata una nuova industria per tutto il settore (Compasso d’oro del 1981), e altri suoi oggetti, a testimonianza della sua incredibile fecondità come inventore.
Sempre al MoMA, Ambasz, come Curator of Design per il Department of Architecture and Design dal 1969 al 1976, ha organizzato una serie mostre rivoluzionarie, tra cui la mitica Italy: The New Domestic Landscape (1972) portando alla ribalta mondiale gli oggetti del design italiano. A lui sono state dedicate importanti personali in tutto il mondo, dal MoMA di New York (2 volte) alla Triennale di Milano (2 volte), al Reina Sofia di Madrid, passando per Tokyo, Ginevra, Bordeaux, Zurigo, Chicago, Filadelfia, Città del Messico, San Diego, Saint Louis.
Membro onorario dell'American Institute of Architects e del Royal Institute of British Architects, Ambasz è intellettuale a tuttotondo, architetto, designer e inventore straordinariamente prolifico (con 4 Compassi d’Oro e un impressionante palmares di tributi raccolti in tutto il pianeta), artista, narratore e curatore, ha legami strettissimi con l’Italia, in cui soggiorna parte dell’anno. Già presente in altre Biennali di Architettura di Venezia (la più recente nel 2021 nel Padiglione Italia e nel 1976, quando rappresentò gli USA), nominato Commendatore ‘Stella al Merito della Repubblica italiana’ nel 2014, per “i suoi contributi alla cultura italiana”, Ambasz ha ottenuto nel tempo prestigiosi premi, importanti riconoscimenti (tra cui una Laurea HC-2021, Università di Bologna; il Sigillo delle Arti-2021, Università di Urbino; il IV Compasso d’Oro, alla Carriera-2021, ADI; il Premio alla Carriera IN/Architettura 2023 Veneto; il Premio nazionale alla Carriera IN/Architettura 2023 - per la prima volta nella sua storia, il Premio è stato conferito a un non-italiano).
Ad aprile 2025, la Columbia University di NY ha iniziato, con l’intervento di Kengo Kuma, un ciclo di incontri a lui dedicato dal titolo Architecture as Poetry. Sempre nel 2025 verrà celebrato il 50° di una delle sue realizzazioni più note a livello internazionale, la Casa de Retiro Espiritual (Siviglia, Spagna), uno stupefacente e onirico richiamo alla nozione primordiale di casa, miraggio ottico tra i più celebrati al mondo.
Alle Corderie dell’Arsenale, è in mostra il pannello dedicato a una delle opere più emblematiche di Ambasz, l’ACROS Fukuoka Prefectural International Hall in Giappone: un poderoso edificio di 100.000mq in centro città che ha restituito alla comunità il terreno su cui sorge, dando vita a una grande opera architettonica in simbiosi con la natura, divenuta esempio e modello di ispirazione diffuso nel mondo.
Sullo schermo, scorre un estratto di 20’ tratto dal docufilm Green Over Gray prodotto da Muse Factory, con la regia di Francesca Molteni e Mattia Colombo. Il filmato – richiesto dai festival cinematografici in tutto il mondo - racconta la rivoluzione della Green Architecture attraverso quattro progetti emblematici di Ambasz, da cui emerge la sua visione dell’architettura e del suo senso di responsabilità nei confronti della natura, dell’uomo, del paesaggio e dell’ambiente.
La voce e la figura spesso in controluce dell’architetto accompagnano come un fiume carsico la proiezione, un racconto d’autore che è pozione magica di immagini, parole e visioni. Tra le testimonianze più note, le interviste esclusive agli architetti Tadao Ando, Kengo Kuma, Toyo Ito, James Wines, Tase Michio, al botanico Stefano Mancuso, al professore della Columbia University Barry Bergdoll, e a Fulvio Irace, storico dell’architettura e professore emerito del Politecnico di Milano.
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