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Milano Cortina 2026: il Villaggio Olimpico invernale sarà firmato Skidmore, Owings & Merrill
Presentato anche l’aggiornamento del Masterplan di Porta Romana
Autore: cecilia di marzo
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Img: SOM | Pixelflakes Img: SOM | Pixelflakes
19/07/2021 - Il Fondo di investimento immobiliare “Porta Romana” ha presentato il progetto vincitore del concorso di progettazione del Villaggio Olimpico per i Giochi olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, assegnato a Skidmore, Owings & Merrill – SOM, e l’aggiornamento del Masterplan dello scalo, Parco Romana, assegnato lo scorso aprile ad OUTCOMIST, Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture e CRA - Carlo Ratti Associati.


Il Villaggio Olimpico


Il progetto è stato valutato positivamente per il dialogo e l’apertura nei confronti del resto del Masterplan e delle porzioni limitrofe della città. Il Villaggio Olimpico, rispetto alla proposta iniziale del Masterplan, sarà realizzato con edifici più bassi e diffusi armoniosamente, integrato con servizi per creare un quartiere cittadino aperto a una frequentazione intergenerazionale anche attraverso la composizione di spazi pedonali e piazze, ben connesse anche con i nuovi spazi in via di sviluppo e le aree adiacenti allo scalo.


Il Villaggio Olimpico – che sarà realizzato da COIMA SGR, Covivio e Prada Holding – rappresenta il primo tassello del grande progetto di rigenerazione urbana di Scalo Porta Romana e la sua consegna è prevista a luglio 2025.

Posizionata nel quadrante sud ovest dello scalo, per una continuità con le funzioni esistenti nell’area e per un equilibrio generale del quartiere, la superficie fondiaria di circa 60.000 mq ospiterà il villaggio degli atleti delle Olimpiadi Invernali 2026 che poi, al termine della competizione, sarà convertito da COIMA SGR in student housing dotato di tutti i servizi necessari agli studenti, oltre al ai servizi privati di interesse pubblico richiesti dalla Fondazione Milano Cortina.

Grazie alla collaborazione pubblico/privato fra i proponenti e Fondazione Milano-Cortina, con Comune di Milano e Regione Lombardia, il Villaggio Olimpico sarà sviluppato coniugando le esigenze di utilizzo durante e dopo la competizione, creando un villaggio a impatto ambientale zero secondo i requisiti NZEB (Nearly Zero Energy Building). La rigenerazione urbana del villaggio, e dello scalo, adotta un approccio di “outcome investing” con l’obiettivo di poter contribuire a un impatto sociale positivo nella comunità.

Il progetto è stato studiato fin da subito nella sua configurazione post Olimpiadi consentendo di far confluire nel futuro quartiere gli spazi fisici e i servizi progettati per gli atleti, minimizzando i lavori di riconversione e gli impatti ambientali. I materiali usati per il Villaggio Olimpico saranno scelti per le loro caratteristiche di sostenibilità (riciclabilità, riuso, ecocompatibilità ambientale), tutti gli edifici saranno certificati LEED®, le strutture edilizie saranno permanenti e quelle temporanee saranno riutilizzabili.

Più del 30% dell’energia sarà prodotta grazie all’istallazione di impianti solari termici e fotovoltaici; le acque meteoriche saranno raccolte e riutilizzate, con una riduzione dell’uso di acqua potabile di oltre il 50% e una riduzione di CO2 del 40% per riscaldamento/raffrescamento.

L’impianto del Villaggio Olimpico, riprendendo la morfologia urbana e predisponendosi già in questa fase in relazione alla sua trasformazione definitiva, si organizza in tre settori funzionali.

1. La zona residenziale e alcuni servizi collettivi sono definiti nella destinazione finale come abitazioni per studenti, e seguendo criteri di semplicità di adattamento fra la fase olimpica e quella definitiva. L’impianto morfologico richiama i piccoli complessi industriali e artigianali propri di questa parte di città, articolandosi in diversi corpi edilizi. Il piano terra conserva una vocazione prevalentemente pubblica, accogliendo funzioni di servizio alla vita quotidiana, prima degli atleti e poi degli studenti e della cittadinanza.

2. La parte centrale dell’impianto è destinata ai servizi e funzionalità propri della fase olimpica (servizi collettivi di accoglienza, ristorazione, transport mall, ecc.) che saranno successivamente riconvertiti in servizi privati di interesse generale. Fanno parte di quest’area anche gli edifici industriali esistenti, che si è scelto di conservare e di integrare nell’impianto a memoria permanente dei luoghi, con l’obiettivo che diventino attrattori a scala urbana per l’incontro, lo scambio e la creazione di comunità.

3. L’ultimo settore è quello che sia in fase olimpica sia nella sua destinazione definitiva ha la vocazione più pubblica, la piazza olimpica. Questo spazio potrà essere configurato sin da subito in maniera permanente, con percorsi di accesso al parco, e sarà l’unica area del Villaggio Olimpico aperta al pubblico durante la manifestazione, per poi poter ospitare uno spazio espositivo nella sua destinazione definitiva. I percorsi pedonali costituiscono parte strutturante del sistema, con piantumazioni e allestimenti degli spazi collettivi all’aperto.
 

Il Villaggio dopo le Olimpiadi


Con obiettivo di conversione da funzione olimpica a funzione studentato in soli 4 mesi, il Villaggio Olimpico sarà trasformato in un laboratorio di sperimentazione urbana sostenibile focalizzata sulle persone, sulla comunità, l’integrazione e la resilienza; sarà un vivace ecosistema di abitazioni studentesche, residenze, co-working, servizi privati di interesse pubblico e spazi pubblici; sarà luogo di scambio e di dibattito della città: attrarrà giovani, imprenditori, micro-aziende che potranno socializzare, sperimentare e condividere. L’area sarà gestita attraverso una piattaforma digitale funzionale al monitoraggio delle performance degli edifici e al coinvolgimento della comunità, con previsione della realizzazione del digital twin.

Sono previste serre e orti per la produzione di cibo all’interno dell’area, consentendo la creazione del primo villaggio per studenti con prodotti a chilometro zero. Le abitazioni degli atleti saranno riutilizzate per la loro nuova destinazione di student housing (circa 1.000 posti letto) utilizzabili anche da altre categorie professionali al di fuori del periodo accademico; gli edifici lato parco e ferrovia nell’area della piazza olimpica saranno destinati a residenza libera e agevolata; l’Olympic Village Plaza sarà la nuova piazza del quartiere, sulla quale si affacceranno i negozi e gli esercizi previsti al piano strada degli edifici, e nella quale si potranno prevedere mercati contadini ed eventi.
 
Il polo sarà sviluppato in continuità con il tessuto circostante: la permeabilità fra spazi aperti e pubblici consentirà la creazione di una comunità che potrà usufruire delle nuove aree integrate nelle preesistenti; lo sviluppo di funzioni miste e servizi accessori renderà vivo il quartiere; programmi ricreativi e culturali consentiranno - anche attraverso collaborazioni con associazioni e aziende del territorio - l’attivazione di comunità e la creazione di una nuova centralità per Milano, anche in partnership pubblico-privata.
 

Il Masterplan Parco Romana


Nell’aggiornamento del Masterplan - Parco Romana - si rafforzano gli elementi distintivi dello spazio pubblico già presenti nel Masterplan vincitore, quali l’importanza del parco centrale come elemento in grado di garantire la continuità urbana e le connessioni pedonali e ciclabili con la città esistente, dell’eco-zone, corridoi verdi che potranno ospitare attrezzature anche di interesse pubblico (sportive, aree bambini, orti urbani), delle piazze pubbliche e della foresta sospesa, su cui è in corso la valutazione di fattibilità tecnica ed economica. Le volumetrie del Masterplan sono distribuite in modo più omogeneo, migliorando il dialogo con le aree circostanti e favorendo l’attivazione del piano terra.

  Scheda progetto: Olympic Village for the 2026 Milan-Cortina Olympics
SOM | Pixelflakes
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  Scheda progetto: Parco Romana
Courtesy of the Design Team
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