21/05/2021 – La 17. Mostra Internazionale di Architettura, organizzata dalla Biennale di Venezia, apre al pubblico domani, sabato 22 maggio, e resterà aperta fino a domenica 21 novembre 2021, ai Giardini, all’Arsenale e a Forte Marghera.
La mostra, dal titolo How will we live together?, è curata di Hashim Sarkis, architetto, docente e ricercatore, titolare di Hashim Sarkis Studios (HSS), fondato nel 1998 e con sedi a Boston e Beirut, presidente dal 2015 della School of Architecture and Planning del Massachussetts Institute of Technology (MIT). Prima di questo incarico e` stato Aga Khan Professor di Architettura del Paesaggio e Urbanistica alla Harvard University.
Hashim Sarkis, Photo by Andrea Avezzù - Courtesy of La Biennale di Venezia
La Mostra Internazionale comprende i lavori di 112 partecipanti provenienti da 46 Paesi.
La Mostra è organizzata in cinque “scale” (o aree tematiche), tre allestite all’Arsenale - Among Diverse Beings, As New Households, As Emerging Communities - e due al Padiglione Centrale - Across Borders e As One Planet.
Questa edizione comprende anche una serie di partecipazioni fuori concorso:
Stations + Co-Habitats, ricerche sulle cinque scale e relativi casi di studio sviluppate da ricercatori provenienti dalle università di tutto il mondo;
Achim Menges / ICD University of Stuttgart e Jan Knippers / ITKE University of Stuttgart (Achim Menges; Jan Knippers)
Photo by Marco Zorzanello - Courtesy of La Biennale di Venezia
Becoming Urban: Trajectories of Urbanisation in India, 2021 - Rahul Mehrotra; Sourav Kumar Biswas; GSD, Harvard University
Photo by Marco Zorzanello - Courtesy of La Biennale di Venezia
Microcosms and Schisms, 2021 - Nora Akaw et al.; The Cooper Union
Photo by Marco Zorzanello - Courtesy of La Biennale di Venezia
la partecipazione speciale dell’artista israeliana Michal Rovner al Padiglione Centrale; Future Assembly, ‘mostra nella Mostra’ di Studio Other Spaces rappresentato da Olafur Eliasson e Sebastian Behmann;
Future Assembly
Photo by Andrea Avezzù - Courtesy of La Biennale di Venezia
Sport Platform, installazione esterna ai Giardini; l’evento speciale della Vuslat Foundation che presenta una installazione di Giuseppe Penone in Arsenale.
La Biennale di Venezia e il Victoria and Albert Museum, London presentano per il quinto anno consecutivo il Progetto Speciale al Padiglione delle Arti Applicate (Arsenale, Sale d’Armi A) dal titolo Three British Mosques. In collaborazione con l’architetto Shahed Saleem, la mostra guarda al mondo fai da te e spesso non documentato delle moschee adattate a questo uso.
Three British Mosques
Photo by Andrea Avezzù - Courtesy of La Biennale di Venezia
61 partecipazioni nazionali animeranno gli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia, con 3 paesi presenti per la prima volta alla Biennale Architettura: Grenada, Iraq e Uzbekistan.
Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero della Cultura, Direzione Generale Creatività contemporanea, è a cura di Alessandro Melis che presenta Comunità resilienti.
Padiglione Italia
Photo by Andrea Avezzù - Courtesy of La Biennale di Venezia
Padiglione Italia
Photo by Andrea Avezzù - Courtesy of La Biennale di Venezia
Padiglione Italia
Photo by Andrea Avezzù - Courtesy of La Biennale di Venezia
Domani avrà anche luogo, in diretta streaming sui canali ufficiali della Biennale, la cerimonia di consegna del Leone d’oro alla Carriera a Rafael Moneo.
Architetto, docente, teorico dell’architettura e critico spagnolo, “Moneo nell’arco della lunga carriera ha conservato la sua abilità poetica, rammentandoci – ha dichiarato Sarkis - la capacità propria della forma architettonica di esprimere, plasmare, ma anche di perdurare.” Per celebrare Moneo, Hashim Sarkis ha voluto allestire una piccola mostra all’interno del Padiglione del Libro ai Giardini: una selezione di plastici e di immagini emblematiche degli edifici dell’architetto spagnolo, che possono essere visti come risposta alla domanda How will we live together?.
Lunedì 30 agosto sarà poi la volta della cerimonia di riconoscimento del Leone d’Oro Speciale alla memoria a Lina Bo Bardi.
“La sua carriera di progettista, editor, curatrice e attivista ci ricorda il ruolo dell’architetto come coordinatore (convener) – ricorda Sarkis - nonchè, aspetto importante, come creatore di visioni collettive. Lina Bo Bardi incarna inoltre la tenacia dell’architetto in tempi difficili, siano essi caratterizzati da guerre, conflitti politici o immigrazione e la sua capacità di conservare creatività, generosità e ottimismo in ogni circostanza.”
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