Ph. © Maurizio Montagna
04/09/2018 - Volumetrie e cromie tipiche della tradizione costruttiva e coloristica della Puglia si intrecciano nella Casa del Sindaco (Piconese), progettata da Vincenzo D’Alba, designer di Kiasmo.
Fin dalla sua nascita, nel 2011, la ricerca del brand salentino fondato dai pugliesi Vincenzo d’Alba (designer), Francesco Maggiore (direttore creativo) e Mauro Melissano (Ceo) è saldamente incentrata sulla sinergia di competenze di mondi affini come il Design, l’Architettura, l’Arte e la Moda, attingendo costantemente all’inesauribile bacino di cultura che è il Mediterraneo, sempre rivisitati con occhio contemporaneo, lievemente nostalgico, e a tratti surreale.
In Casa del Sindaco (Piconese) emergono, in grande scala, i tratti distintivi della poetica di Kiasmo, come la vocazione alla monumentalità e l’ardita aspirazione, quasi eroica, di trasmettere ai posteri un patrimonio attraverso originalità e definizione di dettagli.
Nel progetto si possono inoltre riconoscere gli stilemi progettuali che portano alla riorganizzazione della poco conosciuta, eppure monumentale, eredità delle masserie salentine.
Lo studio delle aperture, dei percorsi e di prospettive che generano punti di vista plastici e scenografici, è elemento essenziale della composizione architettonica del progetto.
La vocazione all’unità e alla purezza formale, alla matericità delle superfici ma anche alla cura di chiaroscuri, contribuisce a far apparire l’intera costruzione pervasa da un assoluto slancio volumetrico che si rarefà grazie alla scelta di un intonaco bianco che trasforma i volumi in superfici quasi surreali.
All’inespugnabilità e alla risolutezza delle forme si contrappongono alcuni motivi decorativi, concentrati in piccole zone della facciata, che sembrano instaurare un dialogo con echi provenienti dalla tradizione romanica e della cultura araba.
Una architettura, quella di Casa Piconese, che nonostante la classicità dei riferimenti, "impone" all'osservatore una lettura contemporanea della storia. Non si trova in essa, infatti, alcun tentativo di compiacimento storicistico ma al contrario una volontà di tradurre, di volta in volta, il linguaggio del passato in forme e funzioni del vivere contemporaneo.
La cura dei dettagli e la scelta cromatica e materica determinano anche gli eleganti interni di Casa Piconese. Qui, tramite l’introduzione di diverse trame di intonaco e l’esaltazione dei giunti, si giunge ad una lettura frammentaria e funzionale delle diverse superfici.
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