07/10/2016 - Dopo un lungo progetto durato 10 anni, l'Estonian National Museum di Tartu, realizzato a firma di DGT Architects, ha aperto al pubblico lo scorso sabato 1° ottobre.
Il progetto è l'esito di un concorso di architettura lanciato nel 2005 e vinto dal team DGT Dorell.Ghotmeh.Tane / Architects, gruppo di giovani architetti composto da Lina Ghotmeh, di nazionalità Franco-Libanese, Dan Dorell, italiano, e Tsuyoshi Tane, giapponese.
Il concorso internazionale prevedeva la realizzazione di un museo di 34.000 metri quadri adatto ad ospitare una collezione di 140.000 pezzi, situato nel cuore della città di Tartu, seconda per grandezza in tutta l'Estonia e capitale intellettuale del Paese.
La proposta di DGT Architects, dal titolo Memory Field, si è aggiudicata il concorso per l'originalità della scelta di "spostare" il museo,
decidendo di riappropriarsi di una ex base militare sovietica.
Il museo prende forma attraverso il tetto inclinato, in riferimento alla funzione originaria del luogo. La copertura, protesa verso l'alto, si impone nel paesaggio come un chiodo, ricordando la pista del decollo percorsa dagli aerei sovietici che puntavano verso il cielo.
Il progetto mira a creare una sorta di 'casa aperta' ai visitatori, un luogo di incontro e di interazione capace di riunire le persone accomunate dalla stessa storia che, per quanto sia stata anche dolorosa, deve essere celebrata e ricordata. In questo scenario la base militare abbandonata si configura come lo spazio ideale ad accogliere le intenzioni dei progettisti, in quanto luogo fortemente drammatico.
La struttura rappresenta il più grande museo dei paesi baltici che racconta la storia culturale dell'Estonia a partire dall'età della pietra fino all'epoca contemporanea, con approfondimenti su tradizioni e rituali tipici di questa nazione.
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