27/03/2013 - Una selezione di disegni, progetti d’architettura, oggetti di design, illustrazioni e contributi audiovisivi ripercorrono i trent’anni di carriera dell’architetto bolognese Massimo Iosa Ghini nella mostra allestita presso la Triennale di Milano in apertura il prossimo 9 aprile.
La retrospettiva, dal titolo “Massimo Iosa Ghini. Architetto e designer”, è strutturata in diverse aree tematiche, secondo sezioni disposte in ordine cronologico, a partire da quella dedicata al Disegno, ossia il punto di partenza della carriera professionale del designer, nonché fil rouge della sua produzione.
Lo stesso Iosa Ghini evidenzia: “Negli anni Settanta-Ottanta il mio è stato un grande lavoro di segno, basato sull’esercizio anche manuale del disegno, fino al raggiungimento della coscienza di poter trasformare uno scenario bidimensionale in uno reale, capace di evocazioni, in oggetti anche slegati dalla mia formazione progettuale, come occhiali, oggetti per la tavola, carrelli per gelati, lampade”.
Il percorso espositivo termina con la sezione intitolata al tema della sostenibilità, affrontato sia attraverso i progetti d’architettura, tra cui Lumina di Faraone, la lampada Leva di Leucos e il faretto Pixel Pro di iGuzzini Illuminazione.
I contributi audiovisivi che accompagnano la mostra raccolgono, invece, filmati storici sulle scenografie realizzate da Iosa Ghini per la Rai, in particolare per programmi tv tra cui Obladì obladà condotto da Serena Dandini, o Fuori Orario di Enrico Ghezzi.
Massimo Iosa Ghini nasce a Bologna nel 1959 e si laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano. Ha preso parte al gruppo Memphis con Ettore Sottsass e ha fondato il gruppo d’avanguardia Bolidismo nel 1985. Ha ricevuto importanti riconoscimenti e premi tra cui il Good Design Award dal Chicago Athenaeum e il Red Dot Award. Dal 2007 insegna Industrial Design e Made in Italy presso l’Alma Graduate School di Bologna e nel 2008 è divenuto Adjunct Professor alla School of Design del Politecnico di Hong Kong.
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