26/09/2012 - Il duo tedesco Molter-Linnemann è intervenuto in un pregevole contesto naturalistico inserendo all'interno del percorso alla scoperta della natura la House of water, l'impianto di depurazione dell'acqua.
La foresta di Pfaelzer accoglieva già altre attrazioni (oltre a quelle naturalistiche) come la "Casa della Biosfera" e la "Casa della sostenibilità", con questa nuova "Casa" si aggiunge un tassello importante alla comunicazione della regione sull'importanza di rispettare l'intero ecosistema.
La "Casa dell'acqua" è in tutto e per tutto un vero depuratore, che serve l'acqua potabile alla comunità vicina. Ma è anche uno spazio pubblico dedicato alla divulgazione di temi legati all'acqua e al suo utilizzo, con spazi per mostre e conferenze.
Tenere insieme queste due funzioni è stata la prima sfida del progetto. Infatti i due compiti hanno esigenze antitetiche, da una parte la protezione di un meccanismo "vitale" per la popolazione, controllato 24 ore su 24, dall'altro la volontà di aprirsi alla comunità per spiegare il proprio lavoro.
L'architettura incarna perfettamente questa dualità: all'esterno appare come una composizione di volumi neri dall'aspetto impenetrabile, all'interno invece domina un bianco assoluto, allusione alla purezza dell'acqua e alla fiducia nel progresso "pulito" che pare aver conquistato la Germania. Nel mezzo dei pannelli di lamiera stirata che lasciano filtrare la luce.
Gli esempi di buona architettura applicata a contesti insoliti e a locali tecnici, per fortuna, non sono esclusiva della Germania. Anche nel nostro paese si possono trovare eccellenze, come il Depuratore nella Laguna di Venezia dello Studio C+S o la Centrale elettrica Winnebach dello studio Monovolume di Bolzano.
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