23/03/2011 - Un piccolo chalet alle porte di Gryon, in Svizzera, affacciato sulle Alpi. Così si presenta l’intervento di trasformazione del vecchio Chalet Noisettes commissionato da un privato allo studio lacroix | chessex architectes di Ginevra.
Gli chalet sono architetture modeste e raffinate, patinate da 100 anni di clima di montagna che ne rende ancora più affascinante e perenne la bellezza.
Come non alterarne il fascino ampliando lo chalet per soddisfare le esigenze del vivere contemporaneo?
Il piccolo volume esistente annesso è stato smontato, ricostruito lungo il pendio, adibito a ripostiglio ed è stato sostituito da una nuova struttura, una sorta di astratta miniatura dello chalet esistente. Sul lato nord una torretta fa eco al vecchio annesso perfettamente integrato con lo stesso chalet. Questi due nuovi volumi giocano con la necessità di avere tettoie e zoccolature che proteggano le facciate in larice. Posti alla base del cottage rafforzano il rapporto orizzontale con esso da cui sembrano emergere.
I tetti sono in zinco color antracite, raffinati e dinamici. Le facciate sono composte da strati alternati di larice naturale o bruciato e legano, attraverso l’invecchiamento artificiale, l’antico e il nuovo.
Alla maniera della sezione di un tronco d’albero, i volumi più massicci “parlano” della loro età e sono in materiale più grezzo. All'interno, questi volumi sono completamente bianchi e rafforzano, al contrario, il passaggio tra lo chalet in legno e i nuovi spazi. La parte interrata è reinterpreta con colori vivaci, giocando con il contrasto tra le temperature estreme esterne, un ingresso di servizio après ski fucsia e un hammam turchese, il cui soffitto, come un crepaccio nella neve,si apre su una grande vetrata.
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