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Il ‘Forum Palermo’ di Lombardini22
Si ispira a un ‘villaggio mediterraneo’ il primo centro Retail & Leisure della città
Autore: cecilia di marzo
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26/01/2010 - Con i suoi 65.000 mq di sviluppo, Forum Palermo è il più grande centro Retail & Leisure della Sicilia Occidentale, il primo della città di Palermo ed uno dei più grandi di tutta l’Italia del Sud. Un progetto grandioso, sviluppato in linea con i più alti standard di mercato, che consacra Lombardini22 come player di riferimento per la realizzazione di Shopping Center dell’ultima generazione. L’architetto Adolfo Suarez, socio fondatore di Lombardini22 è project leader dell’opera che, partendo dal masterplan di T+T, ha sviluppato il concept e tutto il progetto fino alla Direzione Lavori in cantiere.

“Forum Palermo
è stato inteso come un brano di città, di una città come Palermo, densa di storia, di natura e di contraddizioni. Un brano pieno di diversità date dal tempo, dai gusti e dagli usi. Parlando di un tratto di città l’abbiamo inteso come un esterno: i materiali con i quali abbiamo lavorato sono la luce naturale, l’acqua e i marmi locali come quello di Billiemi, utilizzato tanto per lastricare le strade del centro storico quanto per i pavimenti di palazzi nobiliari della città.
Forum Palermo è un centro monopiano, ancorato ad un ipermercato, organizzato attorno a tre piazze – gli ingressi - ed alle vie che le collegano: le gallerie.
L’altezza interna di questi spazi - dai 7.5m ai 14m - fa sì che ci si avvicini veramente ad una realtà urbana.
 
Le tre piazze raccontano di altrettanti “quartieri” molto differenti tra loro:
- la Piazza dell’Acqua, è caratterizzata da lunghe strisce di copertura ondulata che si alternano e si susseguono lasciando tra di loro grandi “occhi” di luce. Il pavimento disegnato sul tema dell’acqua è stato restituito con una tarsia di marmi che rimanda al barocco siciliano;
- la Food Court, oggi la piazza delle barche, occupa una posizione baricentrica nell’edificio. Il più letterale degli ambienti racconta di un borgo peschereccio mediterraneo: una successione di casette colorate, attorno ad un ampio spazio di ristoro coperto da una pergola traforata. Un disegno molto articolato, una moderna copertura cassettonata nella quale si succedono parti opache a diversa altezza e trasparenti, dalle quali filtra la luce del sole;
- la Piazza della Moda, memore di tradizioni arabe, si articola intorno ad un grande “tappeto” centrale decorato, coperto da una pergola a trama intrecciata. Un effetto che rimanda ai giochi di luce ed ombra creati dalle magnolie che sovrastano il mercato delle pulci di Palermo. Una struttura tra natura e artificio che regola l’ingresso della luce naturale nell’ambiente e al tempo stesso lo impreziosisce.

La congiunzione tra le piazze avviene attraverso le gallerie, queste presentano dei fronti molto variegati che, attraverso le differenti sporgenze e la variabilità delle altezze, definiscono uno spazio mutevole proprio della realtà urbana, così come la composizione del soffitto consente un ingresso della luce naturale sempre cangiante. Il riferimento formale, anche in questo caso, è la realtà urbana, nello specifico mediterranea, come le vie del mercato di Ballarò di Palermo o la Calle Sierpes di Siviglia, periodicamente ombreggiati attraverso teloni tesi tra le case.
 
L’immagine esterna dell’edificio ha voluto, invece, confrontarsi con la cinta di colline che abbracciano Palermo e la Conca d’Oro, non cercando di sfuggire al difficile dialogo con il territorio.
Il progetto ha tentato di confrontarsi, così come all’interno, con la scala urbana di un fabbricato ‘importante’ che sviluppa oltre 350 metri di prospetto.
L’obiettivo di dare una scala urbana a un corpo di fabbrica così grande è stato raggiunto attraverso la sequenza di scenari che l’edificio stesso propone al visitatore e che ricompongono uno spazio fluido.
Percorrendo il marciapiede da un lato all’altro la prima impressione che si ha è di scoperta per sequenza di forme architettoniche diverse, l’edificio non è immediatamente comprensibile nella sua interezza se non da una certa distanza. In questo percorso “fluido” di contrazione e dilatazione di spazi, giocano un ruolo importante le sequenze architettoniche dei tre spazi interni di aggregazione che costituiscono anche esternamente delle emergenze architettoniche.
 
La percezione “urbana” dell’edificio è accentuata dall’accostamento dell’elemento paesaggistico: dune che affiancano il fronte del fabbricato e contengono una varietà di essenze vegetali autoctone. In questo caso si è preferito lavorare su un’astrazione: diverse essenze di piante su un parterre neutro e uniforme costituiscono il rimando naturale, dove la naturalità è solo trapiantata.
 
Allontanandosi dal fabbricato la sequenza dei piani della facciata è un’ulteriore astrazione che definisce una prospettiva appiattita dove elementi “urbani” e paesaggistici si fondono. Senza cedere a facili mimetismi, si è cercato di trasporre le figure della realtà metropolitana e di paesaggio di Palermo per rimescolarle insieme nella definizione di un brano compiuto, e il più possibile stratificato, di città.  
 
L’operazione, fortemente voluta, di introdurre le complessità urbane della città contemporanea nelle varie parti dell’edificio, ci ha portati a definire anche il carattere e la qualità dei codici di comunicazione. Abbiamo quindi abbinato la segnaletica di orientamento dei parcheggi esterni e delle funzioni interne con la figurazione sul tema del mare con i segni a tratti arcaici e di forte valenza cromatica dell’artista Maurilio Catalano, segni che trovano poi condensazione nella sua grande opera d’arte inserita all’interno del chiostro.

Fonte: comunicato stampa Lombardini22

  Scheda progetto: FORUM PALERMO
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