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L’edificio, di dimensioni rilevanti, è circondato da prati, castagni, pini, querce e da una ricca fauna costituita da cervi, caprioli e cinghiali, motivo per il quale il cliente ha voluto che il contesto ambientale diventasse elemento fondamentale della progettazione. Con tanta ricchezza e varietà di flora e fauna è diventato quasi un obbligo o, comunque, una necessità che da tutte le zone si accedesse con facilità all’esterno. La casa si sviluppa per questo su un unico piano per una facile connessione fra interno ed esterno e per sfruttare al meglio l'ambiente in cui s’inserisce.
Il senso di quest’architettura realizzata in pietra, ceramica e legno per creare un legame con l'architettura vernacolare, è dare formalizzazione allo spazio e alla disposizione degli ambienti. L’edificio si configura a forma di U intorno a un grande patio di accesso, chiaro tributo ai tradizionali villaggi rurali del sud della Spagna, veri microcosmi autonomi che riproducevano, attraverso una complessa rete di edifici separati e spazi aperti, lo status sociale e i rapporti di classe di un contesto storico e geografico.
Le zone di rappresentanza (sala per grandi riunioni e per la televisione, sala giochi, sala da pranzo, ecc.) sono ubicate nell'ala principale - nella parte inferiore della U - così come le camere dei bambini. Le aree di servizio (cucina, cantina, lavanderia, camera da letto dei domestici); nell'ala ovest vi sono le camere da letto principali e quelle per gli ospiti. Questo volume, sui lati della U, è caratterizzato da coperture a sbalzo molto pronunciato, che incorniciano e sottolineano il paesaggio.
I patii presenti contribuiscono a creare un microclima interno caratterizzato da comfort termico e attenuano le condizioni meteorologiche estreme del sito, grazie anche alla presenza di vasche d’acqua lungo i lati dei cortili. Il patio più grande, in ciottoli di granito, si conforma come uno spazio austero, la cui zona centrale contiene la porta d'accesso principale che conduce direttamente al solotto.
Un’architettura delicatamente adagiata sul terreno e determinata dai criteri di accettazione culturale e dall'uso di materiali locali (pietra, legno, ceramica), con un attento studio della luce e una chiara volontà di mantenere, attraverso la reinterpretazione, il linguaggio costruttivo autoctono.
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