29/10/2009 - È Palazzo Grossi la nuova sede del Centro Servizi Tecnici del Comune di Perugia su progetto architettonico dello studio perugino HOF (Paolo Belardi, Alessio Burini, Alessio Boco) con Massimo Boco.
“Il progetto, proponendosi di rispondere ai molteplici requisiti imposti dalla rinnovata destinazione d’uso senza stravolgere né l’impianto tipologico originario né l’immagine radicata nella memoria collettiva, è articolato in una serie di azioni strategiche nel cui ambito risaltano la riorganizzazione degli ingressi (segnalati da sistemazioni caratterizzate dall’uso di lamiere in acciaio corten), la valorizzazione dei fronti esterni (restaurati o ripristinati nelle parti più ammalorate), il confinamento visivo dell’ampliamento (concepito intrusivamente come tassello di nuova invenzione piantato all’interno di una corte softtech), l’adozione di sistemi bioclimatici (fondati sull’integrazione sinergica della facciata a doppio involucro con la vasca di acqua e vetri colorati) e l’enfatizzazione simbolica (perseguita mediante la disseminazione di interventi artistici). Ma soprattutto, non senza finalità metaforiche, il carattere ambiguamente bivalente conferito alla nuova sede comunale (ancorata alla tradizione all’esterno quanto protesa verso il futuro all’interno) che intende celebrare quell’equilibrio fra tradizione e innovazione che, da sempre, contraddistingue e qualifica a livello internazionale la città di Perugia. Non a caso, la decorazione grafica della grande vetrata della galleria d’ingresso firmata da Alfred Hohenegger, composta con simboli e caratteri alfabetici etruschi suggellati da citazioni testuali del cippo perugino, e il grifo rampante del giardino pensile firmato da Riccardo Blumer, composto con 224 aste di acciaio zincato e 2072 piccole sfere in ceramica rossa, rivendicano di per sé che le radici della comunità civile perugina, seppure antiche, sono ancora perfettamente vitali”.
La tipologia a corte originaria, preziosa eredità storica, costituisce un assetto ideale per garantire la necessaria qualità ambientale, consentendo l’aerazione e l’illuminazione diretta sia dei principali disimpegni distributivi frequentati dagli utenti sia degli spazi di lavoro riservati agli addetti con indiscutibili benefici sull’individuo sia in relazione agli aspetti igienici, psicologici e spirituali, sia sul piano dell’ambientamento e della personalizzazione del rapporto fra individuo e spazio di lavoro. A questo scopo, il progetto ha riconfermato la presenza della corte centrale a cielo aperto, riducendola dimensionalmente e articolandola su due livelli sovrapposti: un ampio atrio d’ingresso al livello terreno (concepito in continuità con gli spazi pubblici esterni e volto a espletare le funzioni di rappresentatività e di orientamento) e un giardino pensile al primo piano (concepito come “giardino segreto” e volto a configurare un quadro paesaggistico piacevole).
Il progetto ha, inoltre, previsto la concentrazione al livello terreno delle funzioni a più diretto contatto con il pubblico e la dislocazione delle altre funzioni ai vari piani sia in relazione alla presumibile diversa affluenza degli utenti sia in relazione alla necessità di rispondenza ai requisiti igienico-sanitari.
Il progetto, perseguendo la valorizzazione delle risorse naturali contingenti, piuttosto che l’abuso delle tecnologie artificiali di climatizzazione (che in ogni caso hanno considerato criteri di contenimento dei consumi energetici, di parzializzazione delle zone e di dotazione di un sistema di supervisione e controllo degli impianti), ha previsto un sistema combinato per il controllo bioclimatico, favorito dalla presenza della corte (e, con essa, sia del giardino pensile sia della vasca di acqua e pietre) e volto a ottimizzare il comfort climatico interno degli spazi ad essa direttamente relazionati. Tale sistema è fondato sull’integrazione sinergica tra la facciata a doppio involucro e la messa a dimora di specie vegetali capaci sia di migliorare sensibilmente la qualità dell’aria sia di contribuire al raffrescamento naturale nei mesi estivi (integrando l’effetto evaporativo prodotto dalla vasca di acqua e pietre prevista al piano ammezzato).
Il giardino pensile, dotato di un impianto d’irrigazione automatico fisso e praticabile mediante un percorso pedonale in legno, è articolato in una copertura di rinverdimento di tipo estensivo, con una caratterizzazione vegetale costituita da miscugli di specie perenni rustiche la cui scelta garantisce vantaggi ambientali ed economici tra cui:
- il miglioramento del clima attraverso la diminuzione della temperatura del microambiente che si ripercuote nell’intero contesto urbano;
- la possibilità di ridurre in modo significativo l’impatto delle onde sonore, limitando l’effetto inquinante proveniente dalle attività umane;
- il trattenimento delle polveri sottili presenti nell’atmosfera (1/5 delle polveri presenti nell’aria), contribuendo a contenerne l’accumulo;
- la limitazione del consumo energetico attraverso la diminuzione dell’escursione termica e l’effetto di isolante termico;
- il recupero e il riutilizzo in buona percentuale delle precipitazioni in vasche di raccolta e decantazione;
- la limitata manutenzione;
- la godibilità estetica garantita dall’alternanza stagionale delle fenofasi delle specie prescelte.
Per la vasca di acqua e pietre, realizzata con ciottoli immersi in acque meteoriche, è stata realizzata una cisterna di raccolta e di decantazione delle acque piovane, dotata di un primo filtro a monte per l’eliminazione delle impurità grossolane, integrata da due o tre ulteriori filtri contenenti resine scambiatrici di ioni, capaci di trattenere gli ioni positivi e negativi dei vari composti come acidi e basi, metalli pesanti, solfati, cloruri e cianuri oltre che da un filtro a letto di carbone attivo granulare per trattenere parte delle sostanze organiche presenti quali tensioattivi, olii e solventi. Per coadiuvare i vari sistemi di ossigenazione e, quindi, di ritardo della proliferazione delle alghe, la vasca è stata attrezzata con un apposito antialga elettronico.
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