14/07/2009 - Il terreno su cui sorge il progetto Monte Elbruz degli architetti messicani Garduño Arquitectos (Juan Garduño, Ernesto Flores, Ricardo Guzmán, Daniel Banda) era in una posizione difficile, poiché la zona era originariamente ad alta densità e come tale totalmente edificata con edifici da 14 a 30 piani. Nel processo di preparazione del progetto, le norme sono cambiate e l'altezza massima edificabile è diventata di 6 piani più un giardino pensile.
Con la densità di 24 unità abitative di 164 m2 richiesti, una superficie di 1.300 m2e un fronte di 30 metri, creare una facciata lineare sulla strada ha comportato che il 60 per cento degli appartamenti ha avuto solo un affaccio interno. Pertanto, si è optato per la costruzione di due blocchi di appartamenti con un cortile centrale a verde che funge anche da accesso e fonte di illuminazione. L'ingresso pedonale diventa un percorso lungo vasche d’acqua e giardini. Oltre a utilizzare il 90% dello spazio aperto come area a verde, il progetto ha un sistema per il riutilizzo dell’acqua piovana per irrigazione e il lavaggio auto.
Ogni unità abitativa ha una superficie di 164 m2, suddivisa in due camere da letto, tre bagni, uno studio, un soggiorno - sala da pranzo, cucina e relativi servizi. L'area si sviluppa attorno a un vestibolo interno di sei metri di altezza. Uno spazio comune con piscina e centro fitness a livello -1 completa tutto il progetto.
La particolarità di Monte Elbruz consiste nella facciata principale, nella quale gli architetti hanno scolpito un albero in cemento bocciardato.
Uno dei principali intenti è stato quello di creare l'illusione di volumi più sottili, evitare l’esposizione al rumore e dare al progetto una proporzione che sia rispettosa del contesto urbano in cui è inserito.
L'intento per la facciata interna è stato quello di creare una città nella città, cercando il movimento e l'interazione fra i residenti, pur garantendo la privacy nel passaggio di fronte a ciascuna unità, tramite lo sfalsamento di ciascun piano di 90 cm rispetto a quello di calpestio del corridoio.
Sul retro dell’edificio gli architetti hanno creato un’apertura verticale nel volume che contiene l'ascensore, coperta con l'immagine di un cielo che si rifà a una storia di Aline Shkurovich in cui dei bambini inventano un’ombrello volante.
Umbrella Story - A couple of buddies and I found this old broken umbrella at the flying site one day. The wind was not blowing very hard so we couldn't fly. We were bored stiff, so we decided to see if we could make it fly. We scrounged around and found a piece of cardboard for a rudder, then taped a chunk of asphalt on the handle for balast. We actually got some pretty good flights out of it. Basically just held it out over the edge of the cliff in the lift and gave it a light push. It would climb and finally get blown back into the rotor, but a couple of the better flights were around 30-40 seconds.
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