30/06/2009 – Dopo San Sebastian (Spagna), anche Madrid riqualifica l’antica fabbrica di tabacchi cittadina, trasformandola nella sede del “Centro Nazionale per le Arti Visive” (CNAV) e in uno spazio espositivo per le mostre temporanee organizzate dal Ministero della Cultura Spagnola. Il progetto di valorizzazione dell’opera è stato affidato allo studio madrileno Nieto Sobejano Arquitectos, vincitore dell’apposito concorso bandito a inizio 2009.
Con la sua pianta rettangolare costruita intorno a tre corti, i solidi muri portanti ed il rigoroso ordine compositivo delle facciate, l’ex Fabbrica Tabacchi di Madrid rappresenta un significativo esempio di architettura civile del tardo diciottesimo secolo. Le estensioni subite dall’edificio ai primi del Novecento - soprattutto l'aggiunta di un nuovo piano - hanno compromesso, talvolta in modo poco felice, le relazioni tra il volume originario e l’intorno.
Nel progetto di Nieto Sobejano i nuovi elementi della struttura sono concepiti come presenze leggere e trasparenti, posate sulla costruzione antica e compatta. Nuovi accessi sul perimetro dell’edificio rafforzano la natura pubblica e il carattere sociale e culturale della struttura rigenerata.
L’intervento è riassumibile in cinque azioni "chiave" quali:
- Rinnovo urbano degli spazi esterni in corrispondenza del lato est dell’edificio, attraverso la creazione di una nuova piazza pubblica;
- Conservazione e valorizzazione dell’edificio originale;
- Ampliamento del secondo piano per nuovi usi e rimozione delle aggiunte architettoniche novecentesche di minor qualità architettonica;
- Realizzazione di un nuovo volume, ospitante ingressi di servizio, area carico/scarico e parcheggio interno;
- Realizzazione di un nuovo edificio-schermo dalla pelle in materiale traslucido, che, a piano terra, funga da nuovo accesso al centro, organizzando il flusso dei visitatori, e, sul piano superiore, ospiti una caffetteria-ristorante con terrazzo all’aperto.
“L’inserimento del nuovo volume in qualche modo rappresenta l’intervento chiave del progetto, non solo perchè definisce la nuova immagine del CNAV nella città, ma anche perchè stabilisce un nesso tra il peso e la penombra degli spazi architettonici del palazzo del XVIII secolo e il desiderio di leggerezza e movimento che prima la fotografia e poi il cinema e nuovi media audiovisivi hanno rappresentato come riflesso della nostra cultura. L'estensione contemporanea si unisce così alla lunga storia delle trasformazioni dell’edificio con la leggerezza di un velo, con l'immediatezza delle immagini cinematografiche che svaniscono, evocando la transitorietà delle arti visive”, spiegano i progettisti di Nieto y Sobejano.
I lavori di realizzazione del progetto dovrebbero essere portati a termine entro il prossimo triennio.
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