29/05/2009 – Lavori al via per il Louvre di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi. Con la simbolica posa della prima pietra da parte del presidente francese Nicolas Sarkozy e del principe di Abu Dhabi General Sheikh Mohammed bin Zayed Al Nahyan, ha avuto inizio il 26 maggio scorso l’iter di urbanizzazione dell’isola di Saadiyat. Firmato dal francese Jean Nouvel, il progetto per il distaccamento del museo parigino inaugura l’ambizioso intervento destinato a trasformare la suggestiva striscia di sabbia bianca, distante soli 500 metri dalla costa di Abu Dhabi, in un’area a destinazione turistica e residenziale d’elite.
Il “Louvre del Deserto”, come è stato ribattezzato da qualcuno, rappresenta la prima di diverse architetture a firma internazionale destinate a disegnare il futuro distretto culturale di Saadiyat Island. La capitale degli Emirati Arabi potrà infatti vantare anche il proprio Guggenheim, il museo di arte contemporanea progettato dallo statunitense Frank Gehry, il Museo Marino di Tadao Ando, il Performing Arts Center dell’anglo-irachena Zaha Hadid, e ancora lo Sheikh Zayed National Museum firmato Foster+Partners, un museo dedicato alla storia e alle tradizioni arabe.
Ispirato dal paesaggio naturale attorno, il nuovo Louvre disegnato da Jean Nouvel sarà una “micro-città galleggiante” di 24mila metri quadrati, destinata ad ospitare un complesso di padiglioni, piazze, vicoli e canali.
“L’isola – commenta il progettista francese – offre un panorama rigido, attenuato dall’incontro con il canale, immagine esplicativa dell’aridità della terra contro la fluidità dell’acqua. Questo ha stimolato l’immaginazione di città che bruciano nella terra o che affogano nell’acqua. Pensieri onirici che si sono trasformati in un insieme di edifici disposti lungo un’unica fila lungo un piacevole lungomare”.
Un’ampia ma bassa cupola di 180 metri di diametro funge da copertura all’intero complesso. Perforata da molteplici piccole aperture, questo vasto pergolato consente il passaggio della luce naturale, riuscendo al tempo stesso a conservare un clima fresco all’interno.
“L’edificio – spiega l’autore del progetto – è coperto da una grande cupola, una forma comune a tutte le civiltà. Si tratta di una copertura traslucida che consente la penetrazione di una magica luce diffusa….l’acqua riveste un ruolo fondamentale, sia nel riflettere ogni porzione dell’edificio diventandone quasi l’anima, sia nel creare, con un piccolo aiuto da parte del vento, un confortevole micro-clima”.
L’ultimazione dei lavori, per i quali è stato stimato un costo complessivo pari a circa 76,5 milioni di euro, è attesa entro il 2013. Bisognerà invece attendere il 2018 per la trasformazione definitiva dell’area nel futuro distretto culturale.
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