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06/05/2009 - La ricostruzione della Wexford Opera House, uno dei più importanti progetti culturali degli ultimi tempi in Irlanda, è stato completato di recente. Il Wexford Opera Festival,attivo dal 1951, svolge un ruolo centrale nella vita culturale Irlandese e internazionale. Keith Williams Architects in collaborazione con l'Ufficio lavori pubblici (OPW), ha costruito nel centro della città, sul sito del vecchio Teatro Reale, uno teatro completamente nuovo di 7,235 mq.
Il progetto contiene due teatri di diverse dimensioni. L'auditorium principale, The O’Reilly Theatre, che ospita 780 posti a sedere e uno supplementare, The Jerome Hynes Theatre, di 175 posti.
Il vecchio Teatro Reale nel corso dei decenni è stato radicalmente modificato e ampliato in funzione delle necessità dell’uditorio. Con il passare del tempo la struttura si è degradata tanto da pregiudicare il futuro del Teatro. Il Consiglio di Amministrazione della Wexford Opera, su consiglio dell’Ufficio Lavori Pubblici, ha ordinato la demolizione del vecchio edificio e, successivamente all’acquisto dell’adiacente suolo delle stamperie Wexford People, la ricostruzione in loco del nuovo Teatro.
Il team di progettazione è composto da Keith Williams Architects, dagli Architetti dell’OPW (Klaus Unger e Ciarán McGahon), Arup Consulting Engineers e Carr Angier.
Il problema complesso è stato trovare il modo migliore per preservare lo spirito del vecchio Teatro Reale, il segreto di un teatro nel cuore della città, e inserire una struttura molto grande e complessa su un sito in pendenza appena sufficiente ad accogliere l’edificio.
In termini architettonici, il nuovo teatro può essere visto come una serie di pezzi che ruotano attorno ad un auditorium principale, il cui nucleo è composto dal vano macchinisti (flytower) e dal teatro più piccolo. Il nucleo è stato poi avvolto in una sorta di “collare” architettonico contenente i locali di servizio che lo bloccano nei margini irregolari delle trame urbane del suo entroterra.
Il nuovo complesso ha mantenuto gli straordinari elementi di “sorpresa” e “segretezza” caratteristici del vecchio Teatro Reale, reintegrando in sé il tessuto storico del centro medievale di Wexford.
L'ingresso principale è deliberatamente poco visibile; una grande porta è stata come “punzonata” sul piano inferiore di una delle terrazze degli edifici che danno accesso ai singoli piani del vestibolo posteriore. Il vestibolo si apre su uno spazio di quattro livelli, cuore del sistema pubblico di circolazione, da cui partono gli ascensori per tutti i piani e le scale principali che sembrano attraversare il vuoto.
La scala e gli ascensori riconvergono, cinque piani al di sopra della strada, in una galleria vetrata che ricollega il visitatore con la città e con una vista spettacolare sul mare, il ponte e il fronte del porto.
Gli spazi del foyer sorprendono per le loro dimensioni, e come una sequenza musicale, si susseguono in un ritmo quasi barocco dall’angusto ingresso fino agli impressionanti volumi del O’Reilly Theatre, l’auditorium principale.
Quest’ultimo si ispira alla forma di un violoncello e alle curve di una tradizionale forma a ferro di cavallo, spazio operistico à l'italienne. Le sue superfici sono rivestite di legno di noce nero americano e le sedute di una pelle viola pallido che conferisce all’auditorium un senso di ricchezza. Nel suo insieme l'auditorium principale possiede un raro senso di intimità e imponenza al tempo stesso.
Lo spazio più piccolo, The Jerome Hynes Theatre, è una semplice black box con posti a scomparsa con un’acustica eccezionale. Utilizzando il rivestimento di legno di noce per le superfici di questo spazio e per quello delle gallerie laterali gli architetti hanno creato un ideale legame con il teatro principale.
La scala dell’edificio e il suo contributo allo skyline di Wexford sono esigui, quando lo si guarda dalla riva del fiume Slaney. Visti da lì, il nuovo vano macchinisti, l’auditorium e le parti superiori dell’edificio, che appaiono come inglobati nello skyline delle guglie di Wexford, annunciano la presenza di un nuovo eccezionale edificio culturale nel centro storico della città.
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