08/04/2009 – Il Guggenheim Museum di New York festeggia i suoi primi cinquant’anni con una grande mostra dedicata al suo progettista, Frank Lloyd Wright.
“Frank Lloyd Wright: From Within Outward” è il titolo dell’evento, organizzato dalla Solomon R. Guggenheim Foundation e dalla Frank Lloyd Wright Foundation, in programma presso il museo newyorkese dal 15 maggio al 23 Agosto 2009.
L’esposizione raccoglie ben 64 progetti disegnati dal padre dell’architettura organica - dalle residenze private agli edifici civici e governativi, passando per i musei e le chiese, per finire ai mega progetti urbani mai realizzati. Tema principale della mostra è l’approccio pionieristico con cui Wright lavorò alle sue architetture, influenzando profondamente filosofia e prerogative della progettazione contemporanea.
La celebre espressione “from within outward”, riportata nel titolo della mostra, condensa perfettamente il pensiero di Wright che in merito alla relazione tra “interno ed esterno” scriveva: “Per Architettura Organica io intendo un'architettura che si sviluppi dall'interno all'esterno, in armonia con le condizioni del suo essere , distinta da un'architettura che venga applicata dall'esterno...”.
Una perfetta “incarnazione” di questo principio è rappresentata proprio dal New York Guggenheim Museum, dove è la geometria degli interni a dar forma alle facciate esterne. La realizzazione dell’edificio, inaugurato nel 1959 a soli sei mesi dalla morte di Wright, segnò non solo l’inizio di una rivoluzione formale ma innescò un proficuo dibattito culturale in merito a come dovesse apparire e cosa dovesse contenere un museo d’arte.
Allestita sulla celeberrima rampa a spirale del museo, la mostra presenta più di 200 disegni originali di Frank Lloyd Wright, molti dei quali sono esposti in pubblico per la prima volta, assieme a modelli e animazioni digitali preparati ad hoc in occasione dell’evento. La disposizione dei lavori segue un ordine cronologico.
Superata la prima rampa di scale, un’installazione sonora riproduce le testimonianze (oggi custodite nella collezione della Frank Lloyd Wright Foundation) raccolte tra quanti - clienti, amici, studenti e architetti - abbiano vissuto o lavorato negli spazi progettati da Wright.
Dei modelli tridimensionali in scala spiegano le dinamiche “interno - esterno” caratteristiche di una serie di volumi come la “Herbert Jacobs House” (Madison, Wisconsin, 1937), la “Unity Temple” o la “Beth Sholom Synagogue” (Elkins Park, Pennsylvania, 1953). Assai interessanti, per una riflessione in merito alle visioni di Wright sul paesaggio urbano, sono i modelli in grande scala dei progetti urbani mai realizzati come quelli per la “Greater Baghdad” (1957), la “Crystal City” a Washington, D.C. (1940) o il Civic Center di Pittsburgh (1947) .
E ancora, in occasione della mostra alcuni studenti del corso in “Spazi Interattivi” della Scuola di Design della Harvard University hanno realizzato delle animazioni speciali attraverso cui i visitatori possono effettuare un tour virtuale in nove edifici disegnati dal maestro. Tra questi, alcuni volumi mai realizzati o demoliti, ma anche opere realizzate, come il complesso progettato dall’architetto per sé e la sua famiglia a Spring Green (Wisconsin), noto col nome di “Taliesin”.
Anche il pubblico europeo potrà visitare la mostra, che si trasferirà presso il Guggenheim Museum di Bilbao (Spagna), dal 6 ottobre prossimo a febbraio 2010.
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