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Al via la Casa degli Architetti di Firenze
Del 2004 il progetto degli architetti Remorini e Niccoli
Autore: cecilia di marzo
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22/04/2009 - Con la delibera di approvazione del Consiglio Comunale di Firenze la Casa degli Architetti, su progetto redatto nel 2004 dai due giovani architetti Chiara Remorini e Stefano Niccoli, può entrare nelle fasi di realizzazione.
Lunedì scorso la delibera consiliare ha chiuso un iter cominciato nel dicembre 2003 con un accordo tra il Comune e l’Ordine degli Architetti di Firenze, per costruire la Sede dell’Ordine su un’area pubblica, di circa 1180mq, individuata nell'angolo tra via Corridoni e via Pisacane.
 
I due prospetti principali ideati da Remorini e Niccoli rispondono a diverse esigenze: di continuità con il fronte strada lungo via Corridoni e di apertura verso la parte già attualmente più ‘sfrangiata’ della città. Pur in un uniforme linguaggio architettonico, i due lati dell’edificio si conformano perciò molto diversi tra loro, giocando diversamente il disegno, i materiali, le luci e le ombre.
 
Un lato accentuatamente chiuso - lungo il fronte via Corridoni - definito dal ripristino dell’allineamento e dalla semplicità del Muro curvo, su cui si attesta, staccato da una fascia di luce, l’ingresso alle funzioni ospitate. L’altro lato - aperto verso la piazza su via Pisacane - gioca con diaframmi più o meno trasparenti, sistemi frangisole, a tratti apribili, che permettono una totale permeabilità, visiva e fisica, con la Piazza.
 
L’edificio risulta sospeso e le porzioni di piazza, via via scoperta, generano aree che, pur nell’unitarietà del complesso, garantiscono ingressi indipendenti e avvalorano la sensazione di un piano terra completamente libero.
Il primo e il secondo piano sono destinati alla Sede dell’Ordine degli Architetti.
L’ingresso principale alle funzioni dell’Ordine, riconoscibile come segno d’invito, si staglia dalla facciata lungo via Corridoni.
 
La Sala conferenze per incontri, convegni, seminari ecc., è collocata al piano terra con accesso diretto dalla piazza pubblica, in modo da garantirne anche un uso indipendente dal resto della struttura, dedicata quindi anche ad un uso di quartiere.
Il locale commerciale (bar – libreria) è il piccolo e lungo edificio posto sul fondo della piazza.
 
La collocazione dell’edificio sul lotto è studiata in modo da tutelare le alberature esistenti e lasciare la più ampia superficie possibile dedicata alla piazza-giardino che andrà ad arricchire gli spazi ad uso pubblico del quartiere stesso.
La piazza si costituisce come luogo di incontro e di socializzazione fortemente rapportato con l’edificio, pur rimanendo di uso pubblico.
Data la peculiarità dell’edificio, per gran parte a sbalzo su area pubblica, il reale ingombro a terra del fabbricato è circa 270 mq l’area scoperta residua dalla costruzione (comprensiva degli spazi per parcheggio superficiale, della Piazza e degli spazi verdi, entrambi d’uso pubblico) risulta essere circa 908mq.
 
La Casa degli Architetti, nel cuore del Quartiere 5, sarà un luogo aperto e dedicato dove l'architettura, la città, il territorio, il paesaggio e il bene culturale, da ambiti disciplinari di diverse professionalità, possono diventare tematiche aperte ed accessibili a tutti. Un'evoluzione necessaria sia per l'Ordine professionale che per Firenze.
Questa città ha bisogno che l'architettura esca dai codici interni degli addetti ai lavori e produca cultura stimolando una comprensione più ampia. A chi può sfuggire che architetti, amministratori, imprenditori, media e cittadini sono tutte componenti dello stesso processo? Davvero c’è chi pensa che la formazione di architetture e città possa avvenire senza uno o più di questi attori? Il futuro chiede a noi architetti di essere qualcosa di più e di diverso da quel che eravamo. E ci chiede anche di rinunciare, sull’altare del confronto e della partecipazione, a un pezzettino di quella singolarità di pensiero che ci rende autoreferenziali. Ci chiede insomma di rendere matura e complessa la libertà di pensiero che abbiamo sempre ritenuto irrinunciabile. Sarà un percorso lungo e difficile, come lo è stato per la Casa degli Architetti. Il punto fermo dell'approvazione consiliare ci conforta del fatto che le azioni più difficili sono possibili”. Così Riccardo Bartoloni spiega i motivi che hanno spinto l'Ordine a intraprendere la strada della realizzazione di una nuova sede seguendo il principio irrinunciabile del concorso di architettura.
 
Il nuovo edificio sarà realizzato a spese dell'Ordine che, dopo 25 anni, lo cederà gratuitamente al Comune. Dopo la cessione L'Ordine continuerà ad utilizzarlo pagando l'affitto.
Oltre all'edificio l'Ordine realizzerà una piazza e un parcheggio interrato.
Nello schema di convenzione tra l'Amministrazione Comunale e l'Ordine degli Architetti, sia la piazza che i parcheggi di superficie sono gravati da uso pubblico con oneri manutentivi a carico dell'Ordine. Altro punto della convenzione interessa i parcheggi interrati della Casa degli Architetti che l'Ordine si è impegnato a destinare, per almeno il cinquanta per cento, all'uso dei residenti.

  Scheda progetto: Casa degli Architetti
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