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Polis engineering, progettista delle opere civili, ha curato l’organismo edilizio in sinergia con i progettisti di processo di Noy Ambiente S.p.A., che si sono occupati dell’impiantistica di processo.
L’edificio principale ha uno sviluppo in pianta di 4200 mq e un’altezza netta di piano di circa 10 m. Al di sotto del piano terra è presente un vespaio di altezza rilevante, utile al passaggio delle componentistiche dell’impiantistica di processo. In copertura sono presenti lucernari ed aeratori, il cui ingombro è parzialmente nascosto dalla prosecuzione dei pannelli di facciata fino alla quota massima di circa 14 metri.
Un’attenzione particolare durante la progettazione degli elementi tecnologici è stata data ai requisiti e alle prestazioni acustiche degli stessi, in relazione al luogo dove verrà realizzato l’impianto e alle caratteristiche delle sorgenti sonore tipiche di un impianto di cogenerazione.
Dopo un’attenta analisi delle condizioni al contorno, si sono progettate con particolare accuratezza le chiusure perimetrali ed i giunti tra le diverse soluzioni tecnologiche, al fine di tener conto del forte impatto del suono quale fattore interno alla centrale.
Una grande massa cementizia concretizzata in pannelli pieni prefabbricati è stata usata strategicamente nella parte superiore dell’involucro edilizio, in modo da garantire la giusta inerzia acustica; un’opposta strategia è stata invece adottata nella parte inferiore della facciata, dove bisognava garantire un altro requisito utile alla manutenzione delle macchine: la completa removibilità della chiusura. Fino ad un’altezza di circa sei metri un doppio tamponamento realizzato con pannelli in carpenteria metallica fonoisolanti e fonoassorbenti ha garantito la doppia prestazione richiesta.
Pur nella sua semplicità volumetrica, tipica dei prefabbricati, la centrale si è voluta distanziare dal solito concetto visivo condizionato dal sistema costruttivo, attraverso piccoli accorgimenti che andassero in qualche modo a negare il concetto stesso di modularità dell’involucro: composizioni ‘tagliate’ dei pannelli afoni, cambi di materiale, di colore, di opacità .
Insieme agli elementi sopra descritti, il concept della facciata ha la funzione di trasmettere esternamente l’immagine di tecnologia e movimento di ciò che la struttura, per esigenze acustiche, dovrà nascondere entro di sé. L’estetica del materiale metallico è stato sicuramente la chiave di volta del progetto, attraverso l’effetto plastico di onde trasparenti, forme libere nello spazio-aria. Lamiere forate molto sottili in alluminio anodizzato si posano flessuose su un telaio metallico calandrato, realizzato con tubi strutturali a sezione rettangolare in acciaio Fe 430 collegati da meccanismi ad incastro automatico assemblati in opera.
A completamento della composizione i due gruppi-camino, disposti sui due lati lunghi del fabbricato, sono costituiti da una struttura portante in carpenteria metallica preverniciata e verranno caratterizzati da un locale tecnologico con rivestimento e copertura in laminato di zinco titanio a doppia aggraffatura raccordato a curva sui 12 spigoli.
La nuova centrale è concepita per alimentare tutta l'utenza già esistente e quella in costruzione ed è basata sulla realizzazione di un impianto costituito da 3 motori alternativi di tipo cogenerativo,
alimentati a gas naturale.
La potenza prodotta avrà questi valori:
- Potenza calorifica 35,5 MW
- Potenza frigorifera 21 MW
- Potenza elettrica 11,7 MW
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