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Giappone: la ‘Shell House’ di Artechnic
Un enorme guscio di chiocciola sospeso tra gli alberi
Autore: roberta dragone
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06/02/2009 – Un enorme guscio di chiocciola si nasconde nel verde del bosco di Karuizawa, a un’ora di treno da Tokyo. Si tratta della Shell House, una singolare abitazione la cui insolita geometria fa pensare ad una astronave atterrata su un letto di alberi che, crescendo, l’hanno col tempo integrata nel paesaggio. Non è la scenografia di un film di fantascienza, ma una residenza vera i cui lavori sono stati ultimati a maggio 2008. Il progetto porta la firma dell’architetto giapponese Kotaro Ide dello studio Artechnic.
 
Principale obiettivo del progettista è consistito nel realizzare una residenza in perfetta sintonia con il contesto naturale destinato ad ospitarla: “Essere in sintonia con la natura – spiega Kotaro Ide – non significa arrendersi alla natura, ma coesistere con essa. E la condizione di esistenza della struttura dipende dalla sua capacità di resistere alla natura”. Di qui la scelta di utilizzare materiali isolanti e molto resistenti. “Abbiamo dedicato grande attenzione ai parametri di comfort e prestazione della casa – assicurano dallo studio Artechnic – perché visite brevi esigono anche momenti di manutenzione ridotti”.
 
La presenza di basse temperature e di un alto livello di umidità ha determinato, nella regione di Karuizawa, una tendenza generale ad evitare l’utilizzo del cemento. Nella Shell House il cemento è stato invece impiegato nella struttura sospesa, il cosiddetto “guscio”. Per scongiurare il rischio di precoce deterioramento, il cemento è stato inoltre trattato con una finitura sigillante poi assorbita nel cemento stesso.
 
“Il progetto iniziale – spiega Kotaro Ide – prevedeva la realizzazione di una casa attorno ad un grande abete centrale, con una fila di pini come panorama principale. Avevamo pensato ad una struttura a conchiglia con superfici curve e tridimensionali, dove la sezione a C avrebbe circondato l’abete, e la pianta dell’edificio avrebbe avuto la forma di una J. Alcune porzioni della casa sarebbero inoltre state progettate per sostenere uno spazio a doppio volume.
Tuttavia, rivisto successivamente il progetto, abbiamo optato per una struttura a conchiglia con superfici curve bidimensionali. La struttura a J prende forma dalla combinazione di due masse cilindriche ovali di dimensione diversa, tagliate dalle curve. La parte rettilinea della J, la massa più piccola, si collega alla sezione curva della J, la parte più voluminosa.
La parete della parte più alta dell’edificio ovale è spessa 35 cm; la sua ampiezza aumenta gradualmente fino a raggiungere i 75 cm su entrambi i lati, per soddisfare i parametri strutturali. Le linee curve sono visibili sul bordo e la superficie curva tridimensionale compie una torsione e si mostra in parte sulle superfici tagliate.
Il pavimento è sollevato di 140 cm dal suolo, con la metà inferiore della conchiglia che sporge verso l’esterno, sostenendo la terrazza che si sviluppa alla stessa altezza. Tutti gli sbocchi dei condotti dell’aria e dei tubi di scarico sono stati installati nella fascia sottostante, in modo che l’aria potesse fluire all’esterno attraverso il condotto di ventilazione della terrazza. Finestre semovibili contribuiscono a massimizzare la ventilazione naturale (non abbiamo predisposto sistemi di climatizzazione nelle parti centrali).
Se ad un primo sguardo lo spazio del cilindro ovale può sembrare mal sfruttato, in realtà la sua funzionalità è ottimizzata al massimo con gli arredi sistemati tutti nella sua metà inferiore”.
 
Il sistema di controllo centrale – perfettamente integrato nel progetto architettonico – consente di monitorare con tre bottoni tutti i dispositivi meccanici ed elettronici.
L’installazione di un sistema di riscaldamento a pavimento, progettato su misura per la Shell House, consente una notevole riduzione del consumo di energia.

  Scheda progetto: Shell House
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