21/01/2009 – “Creare emozioni partendo dalla topografia, ossia disegnare edifici in grado di relazionarsi al contesto come forme organiche”. È questo il principale compito che Fuksas affida al linguaggio dell’architettura. In Brasile per presentare il progetto di ampliamento messo a punto per l’ Istituto Italiano di Cultura di San Paolo, l’architetto romano ha rilasciato un’intervista al quotidiano brasiliano la Folha de S.Paulo.
L’intervento prevede l’annessione di una nuova ala all’edificio esistente.
Sul fronte principale in Avenida Higienópolis, l’edificio in stile neoclassico costruito negli anni 20 resterà intatto, e continuerà ad ospitare gli uffici amministrativi. Alle spalle, contenuta nella sagoma dell’esistente, nascerà separata l’espansione: una struttura in legno stratificato lamellato che troverà spazio in un’area arricchita da specchi d’acqua e piante tropicali: “Come un organismo naturale, un’ossatura lignea immersa in un regno vegetale di acqua e di essenze”.
Al giornalista che gli chiede di descrivere il suo primo progetto a San Paolo, Fuksas risponde: “Sarà un progetto molto organico, che crede nella sostenibilità e nell’ambiente. Saranno due sfere di legno simili ad animali. È tutto molto, molto materico. Per me il linguaggio dell’architettura è congiunzione tra la topografia e la capacità di creare emozioni, realizzazione di progetti che abbiano rilevanza topografica. L’architettura deve appropriarsi degli accidenti del terreno, trasformare il luogo. È questa l’idea principale che ha ispirato il mio progetto per l’aeroporto di Shenzhen, in Cina”.
Un basamento, completamente libero e interamente vetrato, sostiene due volumi con struttura e tamponamento lignei. Gli specchi d’acqua e la vegetazione, riflettendosi sulle vetrate, avranno l’effetto di dissimulazione della base. La continuità del verde, all’interno nei patii al piano terra, accentuerà la trasparenza in un continuum interno esterno, ed ospiterà la sala polifunzionale per le iniziative dell’Istituto italiano di cultura.
I due volumi soprastanti, collegati tra di loro e al vecchio edificio mediante passerelle, accoglieranno le sale lettura della biblioteca e il piccolo auditorium per 100 posti a sedere.
Al fine di mantenere la memoria di una scala di edifici ormai quasi scomparsi a San Paolo, l’architetto romano ha inoltre optato per il riuso delle casupole all’estremità dell’area. Qui troveranno spazio gli archivi a libera consultazione della biblioteca per 30mila volumi, la caffetteria e un giardino d’inverno.
|