13/05/2008 - Si chiama GreenPix e porta la firma dello studio di architettura Simone Giostra and Partners Architects di New York . Si tratta di un involucro multimediale a impatto zero progettato per rivestire l’entertainment center “Xicui†di Pechino, nel quartiere delle Olimpiadi 2008.
Risultato di un’ambiziosa sinergia tra architetti, ingegneri, programmatori, artisti e curatori, GreenPix rappresenta il primo spazio pubblico per l’arte digitale realizzato a Pechino, destinato a promuovere le opere di giovani artisti, cinesi e internazionali.
“Il media wall - spiega Simone Giostra - offrirà alla città di Pechino il primo spazio urbano dedicato all’arte digitale e, allo stesso tempo, dimostrerà l’uso radicale della tecnologia sostenibile applicata all’intero involucro dell’edificio. Il progetto verrà inaugurato a giugno di quest’anno, con un programma commissionato per l’occasione ad artisti cinesi, europei e americani, di installazioni video e live performancesâ€.
Composto da 2,292 punti luce LED a colori (RGB) simile ad uno schermo monitor di 2.200 mq per proiezioni di contenuto dinamico, GreenPix è il più grande schermo a LED mai realizzato al mondo, in grado di trasformare la facciata dell’edificio in un sistema interattivo finalizzato all’intrattenimento e alla partecipazione del pubblico.
Dotato di un sistema fotovoltaico integrato a involucro vetrato, l’edificio agisce inoltre come un sistema organico autosufficiente, producendo energia solare durante il giorno e usandola per illuminare lo schermo di notte, riflettendo il ciclo climatico giornaliero.
Con il supporto di Schueco e SunWays, produttori tedeschi leader nel settore, l’architetto Simone Giostra ha sviluppato una nuova tecnica per la laminazione di cellule fotovoltaiche in involucri vetrati e ha coordinato, con la ditta SunTech, la realizzazione dei primi pannelli solari in vetro prodotti in Cina: le cellule fotovoltaiche policristalline sono inserite nel vetro del curtain wall e posizionate con densità variabile sull’intera ‘pelle’ dell’edificio. La variazione di densità aumenta la performance dell’edificio, permettendo la penetrazione di luce naturale nella misura richiesta dalle varie funzioni interne e bloccando l’eccessivo irradiamento solare, che viene trasformato in energia per il media wall.
Il progetto è stato elaborato e sviluppato dallo studio newyorkese Simone Giostra & Partners di New York, con il supporto dello studio Arup di Londra e Pechino per l’illuminazione e l’ingegneria di facciata. La curatrice Luisa Gui coordinerà il programma di apertura con software sviluppato dall’artista digitale Jeremy Rotsztain di New York.
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