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Inaugurato l’ospedale di Gubbio e Gualdo Tadino
Il progetto deriva dal modello elaborato da Piano
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13/03/2008 - Sabato 1° marzo è stato ufficialmente inaugurato il nuovo ospedale comprensoriale di Gubbio e Gualdo Tadino. L’idea di realizzare il progetto nasce nel 2001 per volontà dell’architetto Renzo Piano, nella veste di Ambasciatore Unesco per le Aree Urbane, e del Ministro all’epoca in carica Veronesi. L’intervento è stato coordinato per la parte architettonica da Lamberto Rossi (autore anche del successivo meta-progetto pilota), e per la parte sanitaria da Maurizio Mauri, coadiuvati da Andrea Bambini (progetto funzionale). Si tratta dei consulenti cui si è affidata Cooprogetti, incaricata dall’impresa Marinelli di redigere il progetto.

Realizzato a Branca in sostituzione dei due presidi esistenti nei centri storici, il nuovo complesso sorge in un suggestivo scenario di fronte all’antica pieve della Madonna di Granello; un sito in leggero declivio che occupa un’area di 7.5 ettari.
L’edificio è concepito come una struttura a prevalente sviluppo orizzontale, di altezza contenuta, e fortemente integrata nel paesaggio con una particolare attenzione all’eco-compatibilità e alla sostenibilità.

La pendenza del terreno consente di realizzare un andamento a gradoni “verdi” che, grazie ai tetti-giardino e ai patii interni piantumati con essenze aromatiche che evocano l’immagine storica dei giardini pensili eugubini, si integra nel delicato contesto ambientale. Una volta sviluppatasi la vegetazione, vista dall’alto, l’area dell’ospedale apparirà quasi completamente verde. A ovest del complesso sono situate le centrali tecnologiche.

A nord dell’area e della statale, su uno spalto rialzato, è situata la pieve che determina l’asse centrale di impianto del nuovo complesso.
La matrice geometrica del progetto deriva dall’intersezione di tre elementi: la maglia strutturale ortogonale con modulo base di 1,20 m; un cerchio di raggio pari a 48,5 m, un asse leggermente ruotato di 7° rispetto alla maglia che deriva dalla pieve della Madonna di Granello.
Ciascuno degli elementi ordinatori rappresenta la metafora di un valore costitutivo del nuovo modello di ospedale: la maglia ordina la struttura tecnico-sanitaria ottimizzandone distanze e percorsi; il cerchio ci riporta alla comunità, al senso di appartenenza, alla centralità della persona e al suo percorso mentale; l’asse ruotato definisce la strada interna, arteria principale e spina dorsale del complesso, vera e propria strada urbana pedonale che attraversa l’ospedale con slarghi, una piazza, un ponte su patii verdi e stabilisce un sottile dialogo a distanza con la pieve sovrastante.

La piazza principale al centro della Main street, l’atrio, si sviluppa su tre livelli dando accesso a tutte le funzioni principali. Sulla piazza, simile alla hall di un grande albergo, con scala per il pubblico e ascensori, si affacciano anche alcuni servizi accessori quali la chiesa, gli ambienti per le associazioni di volontariato, il bar, piccoli negozi, il centro di prenotazione e lo spazio gioco per bambini; ma è anche il centro dei luoghi della formazione dove le strutture didattiche dell’ospedale (auditorium/teatro e aule) diventano patrimonio del territorio e veicolo di educazione sanitaria anche per i cittadini.

Esposizione, luce, rapporto interno/esterno, giardini, patii e tetti-giardino fanno del complesso una sorta di meridiana solare capace di scandire il passaggio delle stagioni, il ritmo della giornata nel gioco continuo di giochi e di ombre.
Particolare attenzione è stata posta nella progettazione del sistema dei collegamenti tra i vari corpi di fabbrica che sono concepiti come dei veri e propri giunti trasparenti in modo da togliere ai collegamenti interni specie quelli tra le degenze, le camere operatorie e le diagnostiche ogni effetto claustrofobico. Il gioco delle trasparenze multiple dei ponti di collegamento vetrati tra i corpi a gradoni è l’elemento che più caratterizza la novità dell’impianto tipologico dell’ospedale di Branca.

I materiali di tamponamento interno ed esterno marcano la presenza dei tre elementi ordinatori così la curva del cerchio che, come abbiamo detto, rappresenta anche il richiamo al passato, alle tradizioni, all'identità del luogo è composta da una muratura esterna in pietra locale calcarea come la pavimentazione della strada pedonale centrale, i corpi longitudinali sono invece rivestiti con una parete ventilata in cotto e il sistema degli elementi di connessione - atrio, piazza, ponti - è segnato dall’uso delle facciate continue vetrate che ne accentuano il carattere urbano.
L’atrio centrale, vero cuore del sistema, è uno spazio articolato. La parte centrale è a tripla altezza laddove sono gli ascensori e la scala centrale per il pubblico con copertura vetrata.
Verso ovest, alle spalle della scala, l’atrio è interrotto da un patio interno ricavato al piano interrato. È il gradone inferiore del sistema di giardini pensili che caratterizza il disegno delle sistemazioni esterne sia all’interno - tra i vari corpi di fabbrica - sia nel parco circostante.
La struttura del nucleo centrale è composta da una doppia croce di setti che portano in copertura un’intelaiatura di travi lamellari che sostengono la copertura orizzontale vetrata schermata, in esterni, con un frangisole fisso in alluminio.

  Scheda progetto: Ospedale comprensoriale di Gubbio e Gualdo Tadino
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