01/02/2008 - Lavori al via per la Metropolitan Opera House di Taichung City, a Taiwan. Il progetto porta la firma di Toyo Ito, vincitore nel 2006 del concorso internazionale di progettazione che ha visto salire sul podio, rispettivamente al secondo e al terzo posto, gli studi Zaha Hadid Architects e Claus en Kaan Architecten.
Il cantiere è stato ufficialmente inaugurato il 28 gennaio scorso alla presenza del sindaco Jason Hu, che ha definito l’opera del noto architetto giapponese “un trionfo dell’ingegneria”.
Il progetto si presenta come una struttura aperta che impegna gli spazi circostanti in tutte le direzioni creando l’opportunità di innumerevoli incontri tra arte colta e arte popolare, artisti e visitatori, palcoscenico e auditorium.
Ito l’ha soprannominata la “caverna sonora”, una sorta di network continuo sia orizzontalmente che verticalmente. Prima di entrare in uno dei tre teatri, la caverna è percepita con uno “spazio acustico” flessibile che connette, in tre dimensioni, l’Arts Plaza, i negozi, i foyer ed i ristoranti.
La “Sound Cave” crea anche dei collegamenti con l’esterno, senza alcuna cucitura, mescolandosi col parco circostante e creando un luogo di comunicazione per i visitatori. Un network di acqua e vegetazione che consente l’integrazione della struttura con il paesaggio circostante.
L’entrata principale è strategicamente collocata alla fine dell’asse verde, tra il New City Council ed il palazzo del Governo. Ma la struttura ha più di un prospetto, per cui i visitatori possono accedere al network labirintico da diversi lati.
La complessità spaziale è basata su poche e semplici regole geometriche. All’interno della struttura il movimento irregolare di una membrana curvilinea continua comporta la formazione di spazi concavi e convessi in cui si alternano zone A e B. In tal modo la griglia geometrica di base, trasformata solo localmente, conserva comunque la sua integrità globale.
Il movimento fluido continuo che ne deriva conferisce alla struttura una particolarità geometrica che la distingue da un tradizionale progetto i cui spazi sono considerati come fissi assoluti.
“L’architettura – spiega l’autore del progetto - deve riflettere l’eterogeneità che contraddistingue la società, e pertanto trasmettere l’idea che un semplice cubo non è in grado di contenere tale diversità”.
“Una volta ultimata – commenta il sindaco Hu – sarà considerata alla pari della Sydney Opera House, uno dei capolavori architettonici dell’emisfero meridionale”.
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