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Perugia: in mostra il progetto di Monteluce
Una nuova ‘coreografia urbana’ firmata dallo studio Bolles+Wilson
Autore: roberta dragone
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23/11/2007 - È stata inaugurata il 15 novembre scorso nella Rocca Paolina di Perugia una mostra dedicata al progetto di Monteluce e alle trasformazioni urbanistiche che interesseranno un quartiere da sempre identificato intorno al Policlinico. La matita che ha disegnato la futura area Monteluce è quella dei tedeschi dello studio Bolles + Wilson, vincitori nel 2006 del concorso internazionale di idee finalizzato alla trasformazione di una porzione di città per un totale di 65mila metri quadrati. La mostra, in programma sino al prossimo 2 dicembre, espone tavole grafiche, video e plastici delle proposte progettuali selezionate nell’ambito del concorso.

“Monteluce – commenta l’assessore Boccali del Comune di Perugia – è un luogo identitario di Perugia e la sua trasformazione riguarda il futuro di tutta la citta’. Il progetto non prevede soltanto un mix di funzioni e volumi ma anche un’ operazione di riconnessione e ricucitura delle diverse parti del territorio”.
“La nuova Monteluce – continua Boccali – avrà grandi piazze, grandi luoghi d'incontro, un mix di funzioni, dalle scuole all'asilo, agli spazi per uffici, residenze e piccole attività commerciali”.

Il piano attuativo presentato al Comune prevede il mantenimento di alcuni dei fabbricati esistenti: la Chiesa, il complesso dell’ex-convento, un padiglione ospedaliero e la cappella dell’ospedale, che saranno restaurati. I restanti edifici saranno invece demoliti per far spazio a nuove costruzioni, che prevalentemente ne ricalcheranno le superfici, conservando e valorizzando la vegetazione esistente.
Il progetto messo a punto da Julia Bolles e Peter Wilson costruisce un nuovo frammento di città che risulta armoniosamente legato ai monumenti esistenti stabilendo al tempo stesso un punto di contatto inedito con i quartieri e le aree verdi circostanti. Si tratta di un progetto costruito sulla lenta successione di una serie di piazze urbane poste sulla parte alta del colle Monteluce, e su cui si affacciano le diverse funzioni pubbliche e residenziali, cercando di enfatizzare al massimo la sensazione di una intensa vita urbana.
La sequenza degli edifici dialoga continuamente con il paesaggio circostante e con la città antica di Perugia, aprendo inedite visuali attraverso terrazze e cannocchiali panoramici sui dintorni. Un sistema di architetture diverse per stile e composizione che saranno portate avanti dallo studio Bolles and Wilson e da architetti italiani che verranno coinvolti nella progettazione di alcuni edifici specifici.

Il progetto
L’area del Policlinico di Perugia occupa una superficie di circa 67.000 mq, a breve distanza dal centro ed in una posizione collinare di estremo valore paesaggistico ed artistico. Originariamente occupata da un monastero di clausura, di cui restano la chiesa del 1218 ed alcuni fabbricati, si compone di un insieme di fabbricati che ospitano le attività ospedaliere, già in fase di trasferimento in una moderna struttura recentemente completata.

L’intervento si pone l’obiettivo di colmare il vuoto a seguito del trasferimento e ricostruire un pezzo di città attraverso la continuità degli spazi urbani ed un ricco complesso di destinazioni comprendenti residenziale (libera, convenzionata e per studenti), commerciale, direzionale, ricettivo e servizi (centro congressi, asilo, presidio ambulatoriale e clinica privata), per un totale di 65.000 mq.

Il disegno dell’area è frutto di un concorso di idee promosso dal Fondo, cui hanno partecipato alcuni importanti firme: Italo Rota da Milano, Abalos & Herreros da Barcellona, Lacaton & Vassal da Parigi, lo studio di Rotterdam MVRDV, e lo studio Bolles+Wilson di Münster (Germania), risultato vincitore del primo premio.

La giuria – presieduta da Axel Sowa, direttore dell’ ‘Architecture D`Aujourd`hui’, e composta tra gli altri da Andrea Branzi architetto e designer, Luis Hortet direttore della Fondazione Mies Van Der Rohe, Luca Molinari coordinatore del concorso, nonché dai rappresentanti del Comune, della Regione, dell’Università degli studi di Perugia e di BNL Fondi Immobiliari SGR p.A. – ha selezionato il progetto vincente per il rispetto e la sensibilità nei confronti delle dimensioni di Monteluce, la sua compatibilità a livello morfologico con la struttura storica di Perugia ed il suo rapporto armonico con il paesaggio circostante.

Il progetto di Bolles+Wilson, sviluppato e presentato in un modello in scala 1:500, rinuncia a corpi dominanti privilegiando una sequenza di soluzioni “su misura” caratterizzate da diverse tipologie ed eccezionali vedute panoramiche.
Per ragioni legate alla morfologia dell’area, le nuove strutture sostituiscono i vecchi fabbricati ospedalieri rispettandone ove possibile il sedime, secondo un disegno che consente di mantenere il sistema a terrazze preesistente e la gran parte della vegetazione, ricca di esemplari protetti.
L’idea di Bolles+Wilson è quella di creare una coreografia urbana, una sequenza di spazi pubblici collegati uno all’altro dalla chiesa di Santa Maria di Monteluce al nuovo parco d’Este.

Percorrendo il complesso, si accede a una prima piazza attraverso l’originario portale del convento. La vista frontale incontra un padiglione ospedaliero, l’unico conservato al fine di ospitare gli uffici dell’ASL, attraverso il quale viene ricavato un passaggio verso la piazza successiva. Un piccolo bar/caffetteria trova collocazione al centro dell’apertura, arricchendo la coreografia spaziale con raffigurazioni di vita quotidiana.
Il lato nord della prima piazza è occupato da un edificio polifunzionale. Gli uffici situati ai piani alti offrono, grazie alla loro panoramicità un luogo di lavoro piacevole e prestigioso. Sotto gli uffici, al livello della piazza, sono presenti alcuni piccoli esercizi commerciali ed un supermercato di quartiere. A sud, collegato con la parte restante del monastero, si trova un hotel con una vista spettacolare sul paesaggio collinare e sullo skyline della città. L’hotel si compone di alcuni corpi che degradano lungo il pendio collinare senza superare in altezza il campanile del monastero; il piano terra ospita un ristorante, terrazze con spazi esterni e piscine che si confondono nell’orizzonte collinare. Un padiglione per le conferenze, collegato all’hotel, completa il lato sud della piazza e le vedute lungo la valle in direzione di Assisi, riproponendo una sequenza di spazi chiusi e viste panoramiche caratteristica di Perugia.

La seconda piazza, oltre il padiglione recuperato, è circondata da residenza convenzionata, residenze per studenti e spazi commerciali. Questi ultimi formano un sistema di terrazze simile ad una moderna acropoli, con una vista spettacolare sul paesaggio circostante e spazi di grande qualità al di sotto di un ampio pergolato. Nell’area sottostante trovano collocazione il presidio ambulatoriale ed un asilo nido con ampie zone gioco esterne.

Poco più a nord il sistema delle piazze si interrompe lasciando spazio ad ampi spazi verdi che occupano l’estremità orientale della collina di Monteluce. Nei pressi del parco, destinato ad ospitare in futuro anche una scuola, una clinica privata si accosta alla preesistente cappella ospedaliera.

Le residenze libere sono ricavate lungo il perimetro sud dell’area: piccoli condomini e vere e proprie “ville urbane” con ingresso indipendente che degradano lungo il pendio. I fabbricati, benchè numerosi, insistono sul sedime delle vecchie strutture ospedaliere, consentendo il mantenimento dei terrazzamenti e dei percorsi esistenti nonché della ricca vegetazione. Gli alberi del complesso, spesso pregiati, sono in gran parte conservati adattandovi il profilo e l'ubicazione dei nuovi interventi. Anche in questo caso l’idea di base del progetto prevede di sfruttare le qualità topografiche di un luogo straordinario per posizionare sapientemente gli edifici e modulare i diversi livelli in un delicato e armonioso equilibrio tra natura e costruito.

Sotto entrambe le piazze sono presenti autorimesse ad uso pubblico e privato: oltre il novanta per cento dei parcheggi trova collocazione in spazi sotterranei, limitando al massimo lo spazio destinato alle auto in superficie. Per tale ragione gli accessi sono collocati lungo il perimetro esterno dell’area, in modo tale da limitare la circolazione dei veicoli interna all’area.

  Scheda progetto: Monteluce
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