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Genova città sostenibile: a breve in Darsena l‘Urban Lab
I big dell’architettura interpretano le mutazioni della città
Autore: roberta dragone
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02/10/2007 – Nasce a Genova l’Urban Lab, un laboratorio urbano cui è assegnato il compito di definire il futuro volto della città. Entro la prossima primavera il laboratorio sarà trasferito su una “barca-studio” attraccata in Darsena, dove i big dell’architettura costruiranno le linee guida di una crescita sostenibile. Renzo Piano, incaricato della redazione del piano regolatore, ha convocato tre colleghi con cui collaborerà all’elaborazione del nuovo assetto urbanistico della città: Richard Rogers, Oriol Bohigas e Amanda Burden, responsabile del city planning di New York.

Il primo step per la messa in funzione del laboratorio destinato a studiare la Genova del futuro è con consistito in un incontro di due giorni svoltosi presso il Galata Museo del Mare, dove sono stati allestiti gli uffici del nuovo laboratorio in attesa che venga attraccata in Darsena l’imbarcazione-studio (12m x 28m).
I quattro architetti si sono riuniti insieme al sindaco di Genova Marta Vincenzi con l’obiettivo di presentare gli aspetti fondamentali su cui si concentrerà il lavoro dell’Urban Lab.
Rapporto con il mare, sostenibilità, integrazione sociale e qualità architettonica i temi che ispireranno l’articolazione delle linee guida per la nuova progettazione urbanistica.

“Non è una torre d’avorio, isolata dal mondo; al contrario, è un sensore, un modo per cogliere le esigenze della città. Un luogo in cui si interpretano le trasformazioni della città”. Così Renzo Piano spiega il senso da attribuire al nuovo laboratorio urbano.
Si tratta di un compito complesso per il quale Piano ha scelto la collaborazione di tre celebri nomi dell’architettura contemporanea, che giudica tra i più importanti interpreti delle esigenze della città.
“Non è Genova che assomiglia alle loro città – spiega l’architetto italiano – sono loro che assomigliano a quello che dobbiamo fare”.

Richard Rogers auspica una città compatta, in cui non ci siano ghetti ma luoghi in cui i ricchi siano insieme ai poveri; una città sostenibile con dei confini che ricordino la “green belt” di Londra, dove oltre le colline non si costruisce più nulla ma si riutilizzano gli spazi.
“Costruire sul costruito” è il tema sul quale Renzo Piano intende attirare l’attenzione: “Genova è densissima, è chiusa tra le montagne e il mare: non si può pensare di erodere altro terreno alle montagne. Senza considerare che i costi sono enormi. Costruire in periferia costa meno solo apparentemente, perché dopo subentrano i costi sociali”.
Che le città smettano di esplodere creando nuove periferie ed inizino piuttosto ad implodere. Un appello che punta i riflettori su un tema per cui Genova sembrerebbe fatta apposta.

Bohigas sottolinea l’importanza di considerare Genova non solo una città portuale, ma una città marittima. “Il rapporto città-mare – spiega il noto architetto catalano – non deve esprimersi solo attraverso il porto, ma deve essere molto più complesso, come la relazione reale tra l’acqua e la terra”.

Amanda Barden, una delle collaboratrici del sindaco di New York Michael Bloomberg, invita a riflettere su tre aspetti fondamentali:
- il rapporto della città con l’ambiente circostante (acqua e verde);
- la qualità della vita, e cioè l’importanza di realizzare una città a misura di pedone, in cui il verde sia il simbolo della bellezza ed i cittadini e l’amministrazione facciano di tutto per preservare tale bellezza;
- la sostenibilità, e cioè la necessità che in una città compatta e densa come Genova il trasporto pubblico diventi obbligatorio.

Sulla necessità di un buon sistema di trasporto che sacrifichi importanti investimenti nel solo trasporto privato, hanno in particolare insistito tutti i protagonisti del tavolo delle idee. Migliorare il sistema di trasporto pubblico significa inseguire l’obiettivo di una città più umana e più pulita.

Piano sarà in Darsena una volta al mese, mentre i suoi colleghi stranieri lavoreranno a distanza per raggiungere l’Urban Lab due volte l’anno.
I lavori vedranno inoltre la partecipazione di giovani architetti e laureandi che, come annunciato da Renzo Piano, saranno scelti mediante concorsi internazionali.

www.genovaurbanlab.it

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