12/12/2006 – Il progetto definitivo ed esecutivo del nuovo polo giudiziario di Trento è affidato al team di progettisti guidato dall’architetto milanese Pierluigi Nicolin, vincitore a gennaio scorso del concorso di progettazione indetto dalla Provincia di Trento.
L’incarico è stato ufficialmente conferito al gruppo vincitore alla fine del mese scorso con una delibera della Giunta provinciale che stabilisce la consegna del progetto definitivo entro 150 giorni, e del progetto esecutivo entro 100 giorni dall’approvazione del progetto definitivo. Per i progettisti è previsto un compenso pari a 5.987.542,54 euro, di cui 4.891.783,12 per onorario.
Il concorso richiedeva la riqualificazione dell’area dal punto di vista urbanistico ed architettonico, il restauro conservativo dell’edificio storico, e la realizzazione di un nuovo complesso edilizio sull’area dell’attuale complesso carcerario di cui erano già fissate le caratteristiche di massima:
- volume massimo edificabile fuori terra di 62 mila metri cubi;
- 200 parcheggi interrati ad uso pubblico e 300 parcheggi esclusivi dedicati al nuovo polo giudiziario;
- un’area pubblica di 1200 metri quadrati all’interno del quadrilatero da destinare ad attività collettive urbane.
La proposta di Nicolin - apprezzata dalla giuria per la “trasparenza” della forme architettoniche che intendono evidentemente trasmettere un messaggio fortemente legato alle funzioni che la nuova struttura è destinata a d ospitare – consiste nella realizzazione di “uno spazio permeabile, attraversato e utilizzato da più fruitori: addetti, funzionari, professionisti, utenti del polo giudiziario, ma anche cittadini comuni, studenti delle scuole attigue, abitanti di questa parte della città ”.
“Di qui il gioco che dalla configurazione del piano terra che riprende la tripartizione del cortile a ferro di cavallo del Palazzo storico sovrappone la disposizione aperta dei volumi edilizi degli uffici, mentre il piano sotterraneo è organizzato come una grande hall in cui sono disposte le aule giudiziarie”.
L’idea di aggregare opportunamente le singole unità operative degli uffici giudiziari e di organizzare i flussi mediante opportuni percorsi di collegamento – spiegano gli autori del progetto- consente di ottenere i seguenti obiettivi:
- conferire agli ambienti una scala appropriata al lavoro d’ufficio organizzando moduli ambientali di dimensioni intermedie (non superiori a 500 metri quadrati) facilmente suddivisibili o raggruppabili;
- esprimere il senso della compresenza tra le varie unità ; organizzare percorsi orizzontali e movimenti verticali in modo da determinare una esperienza esplorativa interessante disponendo opportunamente ascensori panoramici e percorsi aperti su scorci verso l’esterno;
- favorire, puntando all’acquisizione di una competenza progressiva da parte degli utenti, la messa punto di layout e di attrezzature in modo da ottenere ambienti sempre più consoni alle esigenze;
- ottenere una relazione molteplice con le zone del giardino e con il complesso degli altri edifici;
- organizzare il piano terra come un atrio continuo in modo da favorire gli incontri e la socialitĂ ;
- organizzare attorno ad un’unica hall il sistema delle aule giudiziarie.
Le funzioni di carattere pubblico sono disposte al piano terra in una grane hall articolata e fluida che ospiterĂ servizi di accoglienza, aree commerciali, bar, ristorante, caffetteria, edicola, posta.
Del gruppo vincitore fanno parte anche Mauro Giuliani (specialista nel settore dell’ingegneria strutturale e civile), Carlo Valagussa (specialista nella progettazione delle infrastrutture per trasporti), Gianfranco Ariatta (specialista in impianti tecnologici), Sergio Franchini (architetto bolzanino che svolge attività professionale nei settori dell’urbanistica, dell’architettura, dell’arredo e del design), Maurizio Dallavalle (professionista trentino operante nel settore dell’architettura e dell’ingegneria civile).
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