Arredi bold: ispirazione Op-Art e spessori oversize
Profili che sembrano estrusi, curve morbide e colori decisi, in un dialogo dinamico tra pieni e vuoti: 14 proposte per arredare la casa, tra divani, poltrone, tavoli e accessori
11/07/2025 - Linee avvolgenti, volumi morbidi, materiali che diventano essi stessi forma e sostanza. Gli arredi bold conquistano la scena dell’interior contemporaneo con una forza visiva capace di trasformare e ridefinire lo spazio.
Dimenticate il minimalismo estremo: è il momento di esplorare il fascino degli spessori generosi. Caratterizzati da proporzioni importanti, una marcata tridimensionalità e palette cromatiche decise, questi elementi d’arredo mettono in scena un dialogo dinamico tra pieni e vuoti. Profili che sembrano estrusi, curve morbide e volumi scultorei costruiscono un linguaggio visivo che unisce comfort, impatto estetico e ironia.
La ricerca formale guarda alla natura e al retrofuturismo, con chiari richiami all’Op-Art e alle sperimentazioni plastiche degli anni ’70.
Divani avvolgenti dalle silhouette oversize, poltroncine dalle forme cilindriche, tavoli dalle strutture scultoree che si ripiegano su sé stesse, tappeti ispirati all’arte cinetica, lampade come tubi estrusi: ecco 14 oggetti capaci di imprimere personalità, ritmo e audacia agli spazi domestici.
Pouf Metamorfosi Chromodoro di Paola Lenti
Ispirato al mollusco marino Chromodoris, il pouf Metamorfosi Chromodoro di Paola Lenti è realizzato con materiali riciclati e sostenibili che conferiscono un aspetto unico e imprevedibile. Per questo arredo lo Estudio Campana ha immaginato un ampio elemento cilindrico mobile che funge da schienale, posizionabile liberamente per adattarsi a qualsiasi esigenza.
Divano Evolis di Gallotti&Radice
Una linea sinuosa disegna i contorni del divano Evolis di Gallotti&Radice progettato da Massimo e Martina Castagna. Una forma fluida e organica che si sviluppa da un movimento continuo e avvolgente. Una forma semplice che combina minimalismo ed estetica futuristica.
Divano Link firmato Raw Edges per Sancal
Con il divano Link disegnato per Sancal, Raw Color sfida le convenzioni legate al concetto di riposo e socializzazione, ponendosi una domanda provocatoria: perché una seduta non può diventare un’opera d’arte quando non viene utilizzata? Il duo creativo reinterpreta l’atto del sedersi ispirandosi ai volumi sinuosi di una catena, dove la scala diventa elemento centrale, capace di trasformare un oggetto d’uso quotidiano in una vera e propria scultura. Con un approccio libero da vincoli formali, il risultato è una seduta "anarchica", in cui domina libertà compositiva, leggerezza e divertimento.
Divano Serpentine di DANTE - Goods & Bads
Il divano Serpentine del brand tedesco DANTE - Goods & Bads è un sistema modulare che reinterpreta il concetto tradizionale di divano. Un oggetto che si piega su sé stesso a formare schienali, sedute e pouf. Lo spessore continuo del tubolare imbottito dona un'estetica scultorea all'insieme.
Divanetto Jeanette disegnato da Andrea Parisio per Meridiani
Il divanetto Jeanette firmato da Andrea Parisio per Meridiani, si distingue per le sue forme morbide e scultoree, con uno schienale cilindrico che si estende fino a diventare bracciolo, creando un’abbraccio avvolgente.
Poltrona Softy di Potocco
La poltrona Softy di Potocco, disegnata dal giovane Vladislav Tolochko, reinterpreta il concetto di comfort in chiave giocosa e contemporanea. Interamente imbottita e rivestita in tessuti stretch, si caratterizza per volumi compatti e forme sinuose che invitano al relax. Le gambe cilindriche, seguendo l’intera silhouette, avvolgono la seduta circolare e si collegano allo schienale con un profilo accogliente e organico.
Poltrona Peggy di MDF Italia disegnata da Gio Tirotto
Uno schienale a sbalzo dalle proporzioni morbide avvolge la poltrona Peggy di MDF Italia disegnata da Gio Tirotto. Dinamica e leggera, morbida e confortevole, Peggy si compone di due sole parti: la base-schienale e la seduta, tenute assieme da un sistema di fissaggio che consente lo smontaggio.
Poltrona Lobster di Nola Industrier
La poltrona Lobster, disegnata da Martin Thübeck e prodotta da Nola Industrier, rompe gli schemi della classica seduta rigida. Caratterizzata da una struttura in acciaio piegato e da morbidi cuscini imbottiti, invita a sedersi in modo rilassato e informale, favorendo posture alternative che promuovono comfort e benessere.
Poltrona Shibari di Visionnaire firmata Studiopepe
La poltrona Shibari disegnata da Studiopepe per Visionnaire è un oggetto carico di significato. Il nome e la forma evocano un nodo d’amore: le gambe anteriori e posteriori in tubolare metallico si intrecciano dietro lo schienale, simbolo eterno di connessione, unità e fedeltà. La struttura è completamente avvolta in poliuretano espanso ad alta densità e rivestita con tessuti elasticizzati.
Poltrona Ekstrem di Varier
Disegnata da Terje Ekstrøm nel 1984 per Varier, la poltrona Ekstrem è un'icona del design post‑moderno norvegese. La sua struttura in acciaio, ricoperta da schiuma e da un tessuto tricot di lana elasticizzato, dà vita a forme organiche e cilindriche che invitano al movimento e alla sperimentazione. Si può sedere in avanti, di lato appoggiando le gambe sui braccioli oppure all’indietro, sfruttando lo schienale in modo del tutto non convenzionale.
Tavolo da ping pong Gae firmato Gio Tirotto per Lava
Gae è il tavolo da ping pong Lava ispirato dalla scia ipnotica della pallina che rimbalza da una parte all'altra. Disegnato da Gio Tirotto e realizzato in gres porcellanato e alluminio, il tavolo si distingue per la struttura scultorea delle gambe, che si sfiorano al centro in un intreccio sinuoso e solido prima di fondersi con il piano. Questo elemento crea un forte segno grafico, dove la morbidezza delle forme e il gioco di luci e ombre arricchiscono il tavolo nella sua totalità.
Tavolo Elephante di Marcantonio per Mogg
Disegnato da Marcantonio per Mogg, il tavolo da pranzo Elephante è caratterizzato da una base monumentale. Le gambe curve dallo spessore bold evocano l'imponenza degli elefanti, da cui il tavolo prende il nome.
Tappeti Giro disegnati da MUT Design per GAN
La tradizione artigianale incontra il design contemporaneo nei tappeti Giro disegnati da MUT Design per GAN. Realizzati con la tecnica dell’hand-tufting sono caratterizzati da gioco grafico ispirato alla Op-Art. Il disegno si basa su una successione di curve matematiche che, grazie alla leggera variazione delle sue forme, generano l’illusione ottica di un tubo avvolto su sé stesso. La lavorazione a rilievo aumenta la sensazione di profondità e volume che, di per sé, fornisce già il bordo grafico.
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