Foto Jochen Strüngmann
02/03/2015 - Dal prossimo 10 marzo, presso la Galleria Antonia Jannone di Milano, Michele De Lucchi espone le sue "Baracche e Baracchette": 20 sculture in legno di noce, realizzate con pazienza e un'ossessiva attenzione per i dettagli.
"Una baracca è difficile da progettare. - spiega l'architetto e designer milanese - Impossibile da prevedere in anticipo. Una baracca si fa e basta, senza disegni e senza programmi. Altrimenti non viene. Diventa prevedibile. Troppo facile sapere le misure giuste e vedere che tutto combacia perfettamente! Si perde il senso della sfida. Il fascino dell'imprevedibile e l'emozione della sorpresa".
De Lucchi racconta il carattere instabile delle Baracche, definito da: "Strutture tremolanti, geometrie sconquassate, composizioni approssimative. Ma dettaglio, tanto dettaglio. Particolari studiati con cura, accuratezza nelle combinazioni dei materiali, sofisticazione cromatica. Più ci si avvicina più ricco diventa l'insieme, più sofisticati gli accostamenti, più geniale la risoluzione costruttiva".
Visitabile fino al 4 aprile 2015, questo percorso giocoso e inedito mira a identificare 'la baracca' con la natura del'uomo: "Difficile riconoscere porte e finestre che del resto non sono necessarie a priori. In una vera baracca possono essere aperte o chiuse in ogni momento e in ogni posizione. Nulla è definitivo. Nulla è immutabile. Nulla è eterno.
Le baracche siamo noi".
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