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Val d’Orcia: la Cantina Icario di Studio Valle e Guido Ciompi
Architettura contemporanea e funzionalità all’avanguardia dei processi produttivi
Autore: rossella calabrese
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10/11/2011 - Il nuovo complesso architettonico che ospita la Cantina Icario, immersa tra le colline toscane della Val d’Orcia, nasce da un intervento di ristrutturazione e ampliamento del nucleo originario dell’azienda, voluto dalla famiglia Cecchetti nell’ottica di una conversione in chiave contemporanea della grande tradizione vitivinicola di Montepulciano.
 
L’edificio è la risultanza di due progetti distinti affidati a due diversi studi di architettura, lo Studio Valle Progettazione di Roma per la parte esterna e lo Studio Guido Ciompi di Firenze per la realizzazione degli interni.
 
I lavori di ristrutturazione, conclusi nel 2008, hanno consegnato alla Cantina Icario una sede che attraverso un costante dialogo degli elementi coniuga funzionalità all’avanguardia dei processi produttivi, architettura contemporanea e rispetto dell’ambiente, nel segno dell’apertura e della condivisione.

Il complesso è costituito da quattro volumi a pianta quadrata di grandezze differenti: un corpo antistante cui seguono due blocchi gemelli e - a chiudere la struttura – un quarto volume retrostante, il più ampio. Il linguaggio architettonico della facciata rimanda alle costruzioni rurali toscane per il rivestimento in pietra locale e la semplicità dei suoi volumi. La costruzione risolve l’impatto ambientale in un rapporto armonioso con la natura circostante, pur conservando un’immagine forte, sottolineata dall’assenza quasi totale di aperture ( la luce proviene dall’alto e dalle finestre presenti solo sul perimetro interno dei blocchi) per non interrompere la compattezza della superficie.
 
Se la tradizione toscana permea fortemente l’aspetto esterno dell’edificio, l’intervento interno risponde ai dettami dell’architettura più contemporanea, perseguendo principi di funzionalità e risultati visivi all’insegna della leggerezza e della trasparenza, questi ultimi conseguiti mediante sistemi di vetrate a tutta altezza, in una logica di dialogo continuo tra le diverse aree.
 
Gli spazi - parzialmente o totalmente interrati - sono organizzati in conformità a specifici requisiti termoigrometrici e alle più avanzate tecniche in campo enologico. La principale è senz’altro la vinificazione “a caduta” che preserva gli acini e favorisce una estrazione più soffice dei polifenoli, aumentando notevolmente la qualità dei vini. Per questa ragione il complesso dell’azienda Icario si sviluppa su tre livelli, così che le varie fasi di lavorazione possano svolgersi sfruttando la forza di gravità: dall’arrivo delle uve posto esternamente in alto, fino all’affinamento nelle botti di legno situate nel piano interrato, l’impiego di pompe è limitato al minimo indispensabile per non compromettere la qualità del prodotto finale.
 
Ogni livello è dunque destinato alle diverse attività che costituiscono il processo di vinificazione; i tre livelli sono tra loro collegati da un sistema di rampe, scale e ballatoi, con un impiego consistente di vetro e di acciaio inox, che conferiscono leggerezza al tutto.

Non manca anche all’interno un richiamo al mondo rurale arcaico, al ferro delle vanghe e degli aratri, mediante l’uso del ferro cortain - ferro ossidato e arrugginito artificialmente - negli infissi, negli arredi fissi e nella scala ( nella quale il senso di leggerezza è ottenuto con l’uso del vetro e di una fascia luminosa che corre per tutta la sua lunghezza ) che collega  i locali di fermentazione,vinificazione e affinamento del piano terra alla zona dedicata alle esposizioni di arte contemporanea del “Progetto Cultura Icario”.
 
Il piano terra è organizzato così da ricalcare la sequenzialità del processo vinicolo in una logica di organizzazione produttiva moderna, con locali adibiti alla vendita diretta, le sale degustazione
e un’area uffici.
 
Proseguendo, sulla sinistra si trovano i reparti di fermentazione e vinificazione, sulla destra il locale di affinamento in acciaio da cui si accede al reparto imbottigliamento e al magazzino spedizioni. Un sistema di scale e montacarichi collega questi ambienti con il livello interrato adibito alla maturazione del vino in bottiglia – passaggio fondamentale per la qualità di un vino – e con il livello superiore ove si trova il magazzino dei materiali di confezionamento ed una cucina professionale utilizzata per la buona riuscita dei vari eventi organizzati in cantina. Alla fine del percorso centrale, invece, è situato il nucleo destinato all’affinamento e all’invecchiamento in legno, dove sono alloggiate botti, tonneaux e barriques, destinate alla maturazione del Vino Nobile di Montepulciano Icario e della Riserva “Vitaroccia”.
 
L’area “Progetto Cultura Icario” - costituita da grandi saloni open space trasformabili in spazi dedicati - e la sala di rappresentanza polifunzionale (nella quale si concentrano le attività aperte al pubblico come presentazioni dei vini, degustazioni, corsi di sommelier) sono separate dalla cantina sottostante da una pavimentazione in vetro, che pone in comunicazione visiva gli spazi rappresentativi e quelli destinati al tradizionale ciclo produttivo del vino, senza che avvengano interferenze nello svolgimento delle diverse operatività.

  Scheda progetto: Cantina Icario
ph. Gabriele Basilico
Vedi Scheda Progetto
Tommaso Valle
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ph. Andrea Jemolo
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Tommaso Valle
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Tommaso Valle
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ph. Michele Alberto Sereni
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Tommaso Valle
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Tommaso Valle
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ph. Gabriele Basilico
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  Scheda progetto:
Studio Valle Progettazioni con arch. Giuseppe Mura, arch. Stefano Rosa, arch. Paolo Vacatello

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