22/08/2016 - Dimora Santa Margherita, antico casale del 1600, è un hotel de charme affacciato su 360 gradi di silenzio e bellezza, a Castiglioncello Bandini, in Maremma.
“Volevo ritrovare la gioia delle mie estati di bambino – dice il “padrone di casa” William Boselli – per questo mia moglie Elisabetta ed io abbiamo percorso in lungo e in largo tutta la Toscana. Poi, abbiano trovato questo piccolo borgo e ce ne siamo innamorati. Tra l’altro “fuggire” in Toscana era il sogno di entrambi i nostri genitori”.
Elisabetta e William, fuggiti a loro volta da Milano, hanno impiegato anni per rendere reale il sogno. Anni di ricerca di materiali originali, anni di incontri con artigiani del luogo, anni per creare l’atmosfera che si respira oggi: quel “vintage-chic”, raffinato eppure semplice, che fa sentire a casa l’ospite, da qualsiasi parte provenga.
Sei suite, sei “mondi”
Dimora Santa Margherita è una fuga nel tempo. Basta uno sguardo da una finestra e ci si ritrova di fronte ad un panorama rinascimentale. E questo succede in tutte le suite. Tutte con pavimento in cotto fatto a mano, tutte con travi a vista, muri importanti e un olivo a guardia di ogni ingresso.
La Suite Montecristo deve il proprio nome all’isola che le sta di fronte e che, nelle giornate di cielo terso, s’intravede all’orizzonte, sospesa tra l’acqua e il cielo. Il mare le regala i toni dell’azzurro, del tortora, del bianco, mentre le tende leggere trasformano il letto in un palcoscenico. La Suite Montecristo si affaccia sul panorama da tre lati e una piccola finestra nella doccia ne “cattura” un frammento e lo trasforma in quadro.
La Suite Serra è un corpo a sé. Addossata ad un vecchio forno, regala all’ospite sfumature di verde, cuoio e legno. Il letto (non a caso siamo in una serra) ha, come testiera, un albero in ferro battuto addossato alla parete di pietra. Il letto “riposa” su un struttura in castagno antico che diventa baldacchino.
La Suite Glicine, vive tra tessuti preziosi ispirati allo splendido fiore, pareti lilla, mobili bianchi e poltrone in canna naturale intrecciata. La testiera del letto è una cornice vuota: contenitore perfetto per sogni e promesse d’amore. Questa, secondo qualche ospite, è la perfetta “suite Cupido”.
La Suite Scuderia, la suite più grande, celebra il grande amore dei proprietari: l’equitazione. La testiera del letto è lucida, marrone, come un fianco fremente di un cavallo. Colori panna e giallo tenue alle pareti, mattone e ocra per i tessuti e, di fronte ad una meravigliosa vista sulla vallata, una grande vasca d’epoca: perché bagno turco cromoterapia ed aromaterapia sono tentazioni da...“condividere”.
La Suite Ramerino (questo è il nome toscano del rosmarino) è immersa nei colori bianco, verde e mattone che dialogano con una parete rosso porpora, mentre il letto si appoggia ad una splendida testiera intarsiata in legno. La suite si affaccia sull’uliveto e sulla campagna circostante.
La Suite Montecucco ha mobili importanti, leggere tende bianche, color ecrù sulle pareti e una brillante connessione tra camera da letto e zona benessere in cui, di fronte alla sauna finlandese ed a un lavabo in pietra, “regna” una vasca d’epoca. La suite custodisce anche un segreto delizioso: tra la primavera e l’estate la luce infuocata del tramonto s’infila nella doccia.
“Dimora Santa Margherita è famosa per il panorama mozzafiato che continua ad emozionarmi - ricorda Elisabetta, l’altra metà sorridente dell’accoglienza - per ringraziarlo l’ho circondato con piante d’alloro e di lavanda, rose, oleandri che ho affiancato agli olivi e alle querce secolari. Questo splendore - conclude - mi è sembrato meritasse anche una “regia olfattiva”.
Ovviamente, non mancano i cipressi “alti e schietti”, come ci si aspetta “per contratto” dalla Toscana migliore. E non mancano le mille attenzioni (comprese quelle che nascono in cucina) che rendono il soggiorno indimenticabile. Ma il simbolo di Dimora Santa Margherita è la piscina d’acqua salata a sfioro, sinuosa e sensuale. Nata dal disegno di un cuore, poi traslato, la piscina cattura i tramonti più spettacolari e li affida all’ospite in partenza. E quell’immagine non basterà guardarla. La si dovrà rivivere.
Fonte: Adriano Bacchella Image & Photography / Ufficio stampa Dimora Santa Margherita
|