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16/10/2019 - Avrà il nome di un fiore, «Le Dalie», il nuovo progetto di Paolo Portoghesi per il Rinascimento, il rione realizzato dieci anni fa sempre a firma di Portoghesi nel cuore del quartiere Talenti con il Gruppo ImpreMe presieduto da Barbara Mezzaroma.
Nei giorni scorsi, il progetto – unico per le linee, i materiali e le soluzioni tecnologiche sostenibili ed eco-efficienti – è stato presentato dall'architetto.
Il progetto esprime un omaggio all’attualità dell’opera borrominiana, le cui caratteristiche costruttive e stilistiche hanno influenzato e influenzano l’architettura europea. Due blocchi distinti dialogano in un rapporto di tensione armonica e, al loro interno, ospitano le unità abitative progettate, come in tutte le opere di ImpreMe, applicando i principi di progettazione sostenibile più all’avanguardia.
Già nel nome il complesso del “Belvedere le Dalie” esprime un perfetto connubio tra arte e natura. L’andamento curvilineo degli aggetti dei balconi instaura infatti un dialogo armonico sia con Rinascimento Primo, sia con il paesaggio in cui si inserisce: un grande parco che conserva i connotati della campagna romana, circostante.
L’architetto Paolo Portoghesi, spiega: “Si tratta di due case ad appartamenti nel complesso Talenti, davanti al complesso residenziale Rinascimento Primo dove ho potuto realizzare il mio sogno di continuare la Roma storica, una città con una identità inconfondibile che la periferia ha quasi sempre tradito. Sono felice di potere riprendere questa esperienza in due edifici a cui è stato dato il nome di ‘Belvedere le Dalie’.
Ritengo importante che sia stato dato un nome che individua non tanto l’ispirazione quanto una caratteristica che indubbiamente è di questa architettura, cioè il fatto di riprendere la regolarità e nello stesso tempo la ricchezza che è propria dei fiori. In queste case effettivamente ho scelto un fiore molto semplice, con quattro petali, che rappresenta l’idea del fiore.
Di notevole rilevanza è anche il segno della porta. La porta è un valore simbolico, non è qualcosa che si apre e si chiude. L’entrare in un luogo è qualcosa che ha un valore sacrale e quindi entrare nella propria casa attraverso questo segno forse è una idea, ma soprattutto nei bambini segnerà un momento particolare della loro vita. Così anche il rapporto tra l’ingresso e le case è espressivo della volontà di invitare a vivere poeticamente”.
Barbara Mezzaroma, Presidente di ImpreMe, ha aggiunto: “Pochi sanno che quando le dalie furono introdotte in Europa, furono assunte come simbolo di dignità. Oggi è un fiore che si regala per esprimere gratitudine a chi si è prodigato per riportare eleganza ed equilibrio, contro una lettura superficiale e precaria della realtà. L’allitterazione intellettuale sembra esplicita: il barocco, tra i cui massimi protagonisti troviamo il Borromini, si distingueva per una dimensione trascendentale aspirante all’infinito, una dimensione opposta alla precarietà. Le case non possono essere precarie e Paolo Portoghesi rappresenta il demiurgo che rende il non precario infinito, Borromini rimane il nostro paradigma”.
La sostenibilità è un aspetto fondamentale del progetto e sono diverse le soluzioni tecnologiche adottate all’interno dell’approccio integrato EcoEdility messo a punto e certificato da ImpreMe per garantire la massima sostenibilità ed eco-efficienza.
Il complesso residenziale è anche il primo progetto in Italia in corso di certificazione secondo il protocollo LED v4 del Green Building Council, l’associazione no profit che certifica i parametri e i criteri di progettazione e realizzazione di edifici salubri, energeticamente efficienti e a impatto ambientale contenuto.
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