24/01/2019 - Le biblioteche rappresentano da sempre uno dei fenomeni architettonici più affascinanti nella storia. Dalla biblioteca di Alessandria ai più recenti capolavori dell’architettura contemporanea, la biblioteca è da sempre centro di sedimentazione della memoria collettiva, il luogo dove le esperienze umane potevano essere conservate, cristallizzate, rese eterne, trasmettendosi dalle antiche alle nuove generazioni.
Oggi l’universo virtuale offre possibilità di accesso all’informazione senza precedenti ma non senza zone d’ombra: rapidità, efficacia della ricerca e spazio di archiviazione duellano con attendibilità e autorevolezza delle fonti, nella perenne contesa fra tradizione e innovazione. E mentre il nuovo e l’antico si contendono il cuore della cultura, ai progettisti è data l’opportunità di farsi interpreti di questo cambiamento, dando origine a un nuovo modello architettonico, destinato a orientare il dibattito internazionale sull’evoluzione stessa degli spazi per la cultura.
Come sarà quindi la biblioteca del futuro?
Partendo da questo interrogativo la piattaforma CODE (competitions for designers) e l’Università degli Studi di Genova lanciano il concorso di progettazione “Future Library” che invita giovani da tutto il mondo ad interrogarsi sul futuro dei luoghi per l’apprendimento e la conoscenza, disegnando, attraverso l’architettura, un inedito modello di learning space.
Lo scopo è quello di costituire uno spazio di incontro privilegiato, in cui prestigiosi temi di lavoro possano sistematicamente entrare in contatto col talento e l’abilità dei designer, affermando il prestigio della professione creativa e dimostrando il potenziale del design a servizio della società contemporanea.
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