21/01/2019 - GANha presentato a Colonia alcune delle più recenti collezioni realizzate a mano, che esprimono l'essenza del brand a 360°: il tappeto optical Mirage di Patricia Urquiola; i tappeti Canevas Geo di Charlotte Lancelot realizzati con la tecnica del punto croce; il tappeto Hidraulic ispirato ai mosaici di inizio '900; il progetto modulare e minimalista LAN dello studio Neri&Hu. Tappeti fatti a mano, lentamente e pezzo per pezzo.
Patricia Urquiola e Charlotte Lancelot raccontano il percorso progettuale che ha portato alla creazione dei tappeti Mirage e Canevas Geo.
Con MIRAGE Patricia Urquiola coniuga colore, geometria e sovrapposizioni attraverso un tappeto in lana neozelandese annodato a mano, ma che rimanda alla tridimensionalità e al design digitale.
"Questo nuovo progetto in collaborazione con Mapi Millet è nato come un gioco", racconta Patricia Urquiola. "L'intreccio di fasce di diverso colore sparse sul pavimento mi ha spinto a sperimentare col feltro e con l'antica tecnica dell'annodatura a mano, traducendola e reinterpretandola con qualcosa di diverso. Alcune fasce si liberano poi dai contorni e si allontanano dalla tradizione, abbandonando la classica forma rettangolare".
I colori fluidi di Mirage producono una sensazione di movimento senza inizio né fine, un’alchimia complessa da ottenere che, oltre a definire le fasce, crea un effetto che scardina la tipica idea di tappeto e conquista le tre dimensioni.
CANEVAS GEO di Charlotte Lancelot esplora gli intrecci e le sovrapposizioni cromatiche tramite il punto croce, realizzato con fili di lana colorati su una base di feltro perforata.
"Questo progetto è in linea con la prima collezione Canevas, ma si pone in una veste diversa. Per Canevas il mio obiettivo era rievocare dei pattern floreali, la nuova collezione nasce invece come un vero e proprio esercizio sul punto croce e sul modo in cui diversi colori cambiano intrecciandosi". I colori delle trame si mescolano così sulla superficie di Canevas Geo, generando strati con diversi livelli di opacità.
"La collezione vede tre diversi rettangoli che incastrandosi fra loro creano un contorno regolare e geometrico. In questo modo si può pensare di combinare diversi pezzi per creare un tappeto singolo più grande intorno al quale connettere gli altri elementi dello spazio".
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