14/05/2018 - Una casa con la facciata e il tetto interamente rivestiti in solid surface bianco, comunica con la natura e cambia il suo aspetto in funzione della luce naturale. Siamo in Corea del Sud, a Sokcho, ai piedi del monte Seorak, dove l’architetto franco-coreano Woojin Lim (di AEV Architectures), dopo aver lavorato a Parigi per oltre un ventennio, ha concretizzato il sogno di costruire nel suo paese natale una casa talmente in simbiosi con l’ambiente da potervi addirittura interagire.
Per farlo ha scelto il solid surface con cui ha rivestito la casa nella sua interezza, tetto compreso. Il risultato finale è un edificio uniforme e dai volumi semplici, che richiama nell’aspetto l’iconografia degli chalet di montagna, e il cui bianco candore gli permette di trasformarsi in un quadro in grado di interagire con la luce naturale e cambiare il suo aspetto a seconda dell’ora del giorno, delle stagioni e del colore del cielo.
Woojin Lim ha così introdotto nel panorama coreano un inconsueto tetto bianco che richiama i tradizionali chalet europei. L’angolo di 60° scelto come inclinazione non è casuale, ma è la soluzione ideale per impedire alla superficie di essere compromessa dalla neve, dalla pioggia o dalla polvere. L’involucro, inoltre, è studiato in maniera tale da essere separato dalla struttura sottostante, così da far defluire l’acqua piovana al suo interno e non farla scivolare lungo la superficie esterna, limitando ulteriormente il suo effetto sulla superficie per conservare più a lungo l’aspetto immacolato.
|