10/01/2012 –
Connect, dello studio giapponese
Koseki è una estensione di due piani di un preesistente asilo a Kiotanabe, nella prefettura di Kyoto, in Giappone. La disposizione interna dell'edificio esistente presentava la rigida successione di scatole chiuse tipica di molta architettura scolastica a qualunque latitudine. Un'architettura statica la cui impostazione è contraria all’esigenza che i bambini hanno di muoversi e di ricevere stimoli diversi dall'ambiente in cui vivono.
Da questa necessità di movimento hanno preso spunto i progettisti, cercando di comprendere non solo le abitudini dei piccoli ospiti ma soprattutto i loro bisogni. Paradossalmente la necessità di questo ampliamento nasce dalla tendenza, comune a gran parte dei paesi più avanzati, a una natalità sempre più bassa. Meno bambini sempre meno abituati a stare in gruppo e sempre più inclini ad isolarsi. Di qui la necessità di creare uno spazio fluido per incoraggiare i bambini ad interagire, rompendo i tradizionali confini, sia orizzontali che verticali.
Tutto in questo edificio è pensato perché i bambini trovino molteplici appigli alla loro fantasia e sperimentino esperienze diverse dei medesimi spazi. Non ci sono muri divisori interni, quello che si cerca di creare è una “circolazione continua”, con spazi flessibili che offrano ai bambini diversi utilizzi possibili.
Sapientemente incastrate, le terrazze in legno, le variazioni di livello e la grande parete scorrevole mettono in comunicazione l'interno con l'esterno. La grande scala che collega il nuovo edificio all'esistente diventa il fulcro della facciata e offre altre possibilità di commistione fra spazi coperti e spazi esterni.