04/01/2007 - Si è concluso la prima edizione del concorso per giovani designer Luce in Movimento. Il grande esito di questa sfida ha convinto gli organizzatori Verbus Editrice, responsabile della rivista IQD Inside Quality Design, e Ditre Group a presentare una seconda edizione del concorso, che ha preso il via lo scorso settembre, con un nuovo stimolante tema: l’illuminazione dei punti vendita.
Il concept del concorso può essere riassunto in due parole: Luce e Spazio; il concorso intende difatti invitare giovani designer non solo a disegnare lampade, ma a "pensarle" inserite nell'architettura di un ambiente suggerito dal tema del concorso. L’ambiente scelto per la l’edizione 2006 erano i nuovi luoghi dell’ospitalità e dell’intrattenimento d’atmosfera: bar, discopub, ristoranti, disco, ecc.
Una nutrita e competente giuria, composta da architetti e lighting designer presieduta dall’architetto Francesco Murano, dopo un’attenta valutazione dei progetti per la loro originalità, innovatività e fattibilità, ha decretato i vincitori e i selezionati di questa prima edizione della competizione, sponsorizzata dalla Camera di Commercio di Bergamo, Brollo Siet, Carniaflex e Gi.enn.bi, dedicata all’illuminazione dei nuovi spazi dell’ospitalità e dell’intrattenimento d’atmosfera. Una prima edizione che ha raccolto ben 183 progetti di giovani designer (tutti under 36), appartenenti alle migliori scuole europee di design. Il numero elevato e la provenienza internazionale dei partecipanti ha evidenziato il grande interesse per i temi del design e ha mostrato l’esigenza di porre il tema specifico del Light Design al centro del dibattito sul modo di concepire gli spazi collettivi del vivere e dell’abitare.
Così l’uso non convenzionale, seppur comunicativo e poetico del neon, può essere ascritto al primo premio “Milluminodimmenso” di Stefano Traverso, mentre la perfetta integrazione formale e funzionale di due sorgenti in un unico apparecchio, al tempo stesso romantico e moderno, ha valso il secondo premio a Michael Breschi con “Love me Two times” e la sorprendente sintesi decostruttiva e strutturale tra vetro e led è la ragione evidente del terzo premio per “Dynamic Light object” di Malgorzata Ratajczak e Sebastian Szlabs.
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