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30/11/2009 – Hanno studiato nelle facoltà d’architettura di Milano, Firenze e Roma, sono poi tornati nel paese natale e hanno progettato nuovi edifici: sono i protagonisti della sezione “Architettura” nella mostra - evento “Cipro Italia A/R. Architettura Arte Design”, inaugurata dall'Ambasciata d'Italia a Nicosia lo scorso 27 novembre, presso il Centro Culturale Old Pallouriotissa Market di Nicosia (Cipro).
La rassegna raccoglie i progetti presenti nel testo "Cipro Italia A/R Architettura" di Emma Tagliacollo. Il volume illustra una selezione di opere messe a punto da architetti ciprioti contemporanei nella terra d’origine, frutto di una singolare ibridazione tra cultura progettuale italiana e tradizione locale.
“Questa mostra ha anche il proposito di investigare i rapporti culturali intercorsi nel tempo tra l’Italia e Cipro, sia attraverso l’indagine sulla ricerca operativa di alcuni architetti, maestri dell’architettura moderna cipriota, che hanno influenzato il disegno della forma della città , sia tramite la presentazione di progetti attuali in opera. Dalle opere destinate alla collettività emerge una nuova monumentalità declinata con proporzioni umane, seguendo le qualità dell'architettura storica, del genius loci, di quella ‘realtà concreta che l'uomo affronta nella vita quotidiana’. L'introspezione dell'architettura e l'attenzione per la sua emanazione verso lo spazio aperto sono qualità che si richiamano, non solo al mediterraneo, ma alla casa storica romana e all'abitazione italiana, dove le geometrie si compenetrano saldandosi nel progetto. La sapienza nell’utilizzare la tecnologia senza mai dimenticare il rapporto con l'uomo denota attenzione per la relazione tra architettura e paesaggio, come pure tra paesaggio e uomo, che vivono di concerto in un unicum inscindibile. In tutti questi progetti l'elemento della razionalità diventa aggettivo qualificativo del sostantivo architettura. La tradizione è qui interpretata, sporcata, rivissuta attraverso l'esperienza matura di tutti gli architetti che ci hanno regalato una nuova moderna forma per stare nel mondo, grazie al loro viaggio di andata e ritorno da una parte all'altra del Mediterraneo, portando con sé altre tradizioni e reinventando con coraggio, intelligenza e passione il mestiere di architetto”, scrive Emma Tagliacollo.
La sezione “Arte e Design” della mostra ospita invece “Progetto Invisibile”, esposizione a cura di Massimo Martignoni e Remo Rapetti. Al centro dell’iniziativa i lavori di 27 artisti e designer italiani elaborati dagli anni Cinquanta del Novecento a oggi.
Carla Accardi, Mario Bellini, Cini Boeri, Enzo Cucchi, Riccardo Dalisi, Flavio De Marco, Elisabetta Di Maggio, Bonomo Faita, Eva Fischer, Alessandro Guerriero, Giulio Iacchetti, Giovanni Innella (Id-Lab), Gianluca Lerici (Professor Bad Trip ), Renato Mambor, Angelo Mangiarotti, Andrea Maragno (Joe Velluto), Alessandro Mendini, Lorenzo Missoni, Paola Navone, Mimmo Paladino, Paola Pezzi, Lisa Ponti, Ambrogio Pozzi, Angela Rui, Soup Studio, Giotto Stoppino, Paolo Ulian sono i nomi dei protagonisti dell'esposizione.
“Il concetto di 'invisibile' e' stato interpretato dagli artisti e dai designer nei modi piu' diversi e personali. Come una possibilità di autogenesi, o di automoltiplicazione, con un effetto magico, di artificio invisibile, come nei lavori di Ambrogio Pozzi e Paolo Ulian. L'opera nasce concettualmente nella testa dell'artista ma si materializza attraverso l'intervento di un esecutore altro (Enzo Cucchi, Lorenzo Missoni). Ecco ancora l'ipotesi della struttura nascosta (non si vede ma c'e'): questo e' terreno di caccia per i designer (Mario Bellini, Cini Boeri, Soup Studio). Giulio Iacchetti e Joe Velluto ne danno una versione diversa: non e' la struttura ma il messaggio a essere (fino a un certo punto) segreto. Una variante ulteriore e' quella dell'immagine nascosta: la figura o l'oggetto si svelano dopo una ponderata osservazione (Riccardo Dalisi, Eva Fischer, Giovanni Innella-Idlab, Gianluca Lerici-Professor Bad Trip, Angelo Mangiarotti, Paola Navone, Paola Pezzi, Lisa Ponti, Angela Rui, Giotto Stoppino). Rimaneva, per ultima, la possibilità di presentarsi a Cipro tenendo per buona solo una indicazione di massima, ovvero che il -progetto invisibile- fosse, nella sua piu' intima natura, il segreto dell'autore mentre crea. È questa la categoria che sembra funzionare meglio per Carla Accardi, Flavio De Marco, Elisabetta Di Maggio, Bonomo Faita, Alessandro Guerriero, Renato Mambor, Alessandro Mendini, Mimmo Paladino", spiegano da NABAFuturarium, Associazione culturale fondata dalla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, organizzatrice della mostra.
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