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02/05/2017 - Sarà Mario Cucinella il curatore del Padiglione Italia alla 16. Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia del 2018. Lo rende noto il MiBACT con Dario Franceschini, al termine della procedura di selezione alla quale sono stati invitati a partecipare dieci nomi rappresentativi del panorama nazionale.
Del nuovo Padiglione Italia, nell'ambito della Mostra curata dalle irlandesi Yvonne Farrell e Shelley McNamara, fondatrici dello studio Grafton Architects, Cucinella ha anticipato gli elementi salienti del progetto:
“Arcipelago Italia diventa l’occasione per ridare centralità alle espressioni della qualità in architettura, che non può prescindere dall’empatia con i luoghi, preferendo la giusta misura ai gesti grandiosi e tenendo conto della fattibilità del progetto. La riflessione si sviluppa a partire dalla lettura scientifica del territorio sulla base di quattro tematiche trasversali: architettura e paesaggio, infrastrutture, società ed economia”.
L'architetto bolognese ha proposto una sorta di grande laboratorio dinamico, con focus sulle aree interne, che per estensione e stratificazione storico-culturale rappresentano l'identità del nostro Paese.
"Il progetto di Cucinella - ha affermato Franceschini - è molto ambizioso e innovativo, il Padiglione Italia sarà un’occasione per l’avanzamento della ricerca applicata, parte fondante dell’architettura, per la trasformazione dei territori italiani a partire da una visione chiara e consapevole del futuro".
Una particolare attenzione sarà rivolta ala questione post-sisma dell'Appennino Centrale con il dublice obiettivo di lanciare una call e di portare il progetto del Padiglione anche al di fuori degli spazi della Biennale.
Dopo tanti anni di impegno a favore di temi quali la sostenibilità e la rigenerazione urbana, ed appena insignito del prestigioso Honorary Fellowship Award dell'Aia, Cucinella riceve anche questo incarico.
Dopo il terremoto del 2012 e ora nel centro-Italia Cucinella è al lavoro con il comune di Camerino e sta consegnando cinque opere ricostruite. Nel frattamepo, a Milano, ha firmato cinque nuovi progetti recenti, come il Museo Etrusco nel cuore della città, altri vicini all'inaugurazione nell’area di Porta Nuova, e ha aperto una sede a New York.
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