03/11/2008 - L’architetto
Giovanni Vaccarini firma la progettazione architettonica di un
polo a energie rinnovabili destinato a sorgere nella provincia di
Ravenna. Il futuro impianto per la produzione di energia elettrica e calore ricavati da biomasse vegetali troverà spazio nel Comune di Russi, in un’area di aperta campagna a circa 20 km dalla costa dove sorge l’ex zuccherificio Eridania.
L’impianto si comporrà essenzialmente di una centrale a vapore alimentata a biomasse lignocellulosiche di origine agricola, forestale ed agroindustriale, con edifici della sezione biogas e compostaggio nella parte nord dell’area.
Due i temi principali su cui la progettazione risulta esser stata focalizzata:
- design del sistema di involucro delle volumetrie delle principali sezioni dell’impianto (caldaia a biomasse, modulo biogas);
- design dell’intero sistema di definizione dei “bordi” del complesso e dei dispositivi di mitigazione ambentale/paesaggistica.
Vaccarini ha interpretato il progetto di riconversione del vecchio stabilimento industriale quale potenziale “icona di una sensibilità nuova del modo di relazionarsi con l’ambiente oltre che di una nuova filosofia energetica prodotta da fonti rinnovabili e compatibili con l’ambiente e l’ecosistema”. Di qui l’approccio attento alla specificità rurale del contesto, fedele al pensiero di Adolf Loos secondo il quale “l’interno appartiene all’edificio e l’esterno del progetto appartiene alla città; in una interpretazione estesa noi potremmo dire al territorio, al paesaggio antropogeografico”.
Il territorio rurale diventa dunque la fonte iconografica di riferimento: il disegno dei campi, il suolo con i segni e le modificazioni impresse dall’uomo diventano l’elemento chiave del concept di progetto.
“Il suolo è modellato come un campo agricolo, diventando elemento di bordo, terrapieno ed elemento di rivestimento dei manufatti edilizi , una sorta di “collina” verde all’interno del paesaggio”.
“L’intervento architettonico – spiega l’autore del progetto – parte dalla convinzione di dover considerare i manufatti edilizi come parte integrante del paesaggio agrario circostante; un intervento che, in considerazione della sua estensione , assume un ruolo di carattere paesaggistico prima ancora che di disegno dei singoli elementi costituenti il complesso”.
Un intervento nel quale gli strumenti dell’ingegneria naturalistica sono stati dunque preferiti a quelli della progettazione architettonica.
“L’idea – prosegue Vaccarini – è quella di considerare gli elementi del complesso come dei “manufatti verdi” coperti da un strato superficiale vegetale; una sorta di campi/giardini verticali.
L’intenzione è quella di connotarli come una estensione figurativa del paesaggio circostante”.
Ma non si tratta di una mera scelta estetica, dal momento che i giardini verticali progettati da Vaccarini saranno anche in grado di mitigare l’inquinamento acustico e la temperatura delle facciate esposte al sole.
L’involucro esterno degli edifici principali sarà realizzato da una parete ventilata costituita da un sistema di contenitori in cui crescerà un’essenza erbacea.
Il sistema , costituito da elementi modulari, è ancorato ad una sottostruttura metallica su cui corre anche il sistema di irrigazione e distribuzione dell’acqua. Gli elementi modulari consentono la formazione di una seconda pelle vegetale che avvolge quasi completamente il manufatto edilizio, connotandolo come una sorta di “collina verde”.
Il terreno di scavo dei manufatti edilizi non viene portato a discarica, ma viene riutilizzato nell’ambito del cantiere per modellare il suolo.
“L’idea – spiega Vaccarini – è quella di formare un terrapieno che borda l’intero complesso in modo diventando uno spalto verde che occlude alla vista i cumuli di cippato fungendo inoltre da barriera fonoassorbente”.
I tetti delle pensiline di stoccaggio, parcheggio ed alcuni edifici secondari sono occupati da pannelli per la produzione di energia elettrica mediante pannelli fotovoltaici.
Il progetto preliminare è già stato sottoposto all’amministrazione. Si attende entro fine mese la stesura del progetto definitivo.