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White Entropy_Jacopo Di Cera_Courtesy of the artist
04/12/2025 - Fino al 31 marzo 2026, lo spazio PhotoSquare dell’Aeroporto di Milano Malpensa – Terminal 1 ospita White Entropy, nuova mostra fotografica e installazione immersiva firmata da Jacopo Di Cera.
Il progetto, a cura di Massimo Ciampa e inserito nel programma dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, invita a un viaggio visivo tra le vette alpine, in equilibrio tra contemplazione, memoria e consapevolezza.
La montagna ci osserva: uno sguardo ribaltato
Lontano dalle iconografie dello sport e della conquista, White Entropy propone una lettura poetica e critica del paesaggio montano. Attraverso una serie di fotografie zenitali scattate con drone – dalla Val di Fassa all’Alpe di Siusi, da Cortina al Monte Bianco – Di Cera rovescia il punto di vista: è la montagna a guardare l’uomo. Un corpo vivo e fragile, che registra il passaggio umano come una traccia che consuma, trasforma, dissolve.
L’installazione: camminare sul ghiacciaio, lasciare un’impronta
Il cuore della mostra è un’opera site-specific a terra: una riproduzione su carta fotografica del letto di un ghiacciaio che il pubblico è invitato a calpestare. Ogni passo lascia un segno, altera l’immagine, esattamente come il cambiamento climatico erode quotidianamente il paesaggio naturale. L’ambiente veloce e disattento dell’aeroporto si trasforma così in spazio di sospensione, in cui l’osservazione diventa atto di responsabilità.
Bianco ed entropia: due forze in dialogo
Il titolo White Entropy nasce dall’incontro tra due concetti opposti e complementari: il bianco, simbolo di purezza e silenzio; e l’entropia, principio fisico che indica disordine e trasformazione. In questo contrasto si gioca tutta la forza evocativa della mostra: dalla neve intatta ai segni dell’invasione umana, dalla montagna incontaminata al paesaggio alterato.
Un percorso artistico tra fotografia, materia e coscienza ambientale
Jacopo Di Cera (Milano, 1981) si è affermato per una ricerca che unisce arte visiva, fotografia e riflessione sociale. Dopo esperienze tra comunicazione e arti visive, nel 2010 è tra i vincitori del concorso National Geographic. Elabora nel 2016 il linguaggio del “fotomaterismo” con il progetto Fino alla fine del mare. Espone in sedi come il PAN di Napoli, Paris Photo, Les Rencontres d’Arles e la Biennale di Venezia. Dal 2017 sperimenta il punto di vista aereo e nel 2024 rappresenta l’Italia alla Dubai Art Fair. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.
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