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Cover Archivi aperti 2025 di @Lorinbocol
17/09/2025 - In occasione dell’80° Anniversario della Liberazione, torna dal 17 al 26 ottobre 2025 l’XI edizione di Archivi Aperti, rassegna nazionale promossa da Rete Fotografia, con il titolo Fotografia resistente: il ruolo delle immagini nella narrazione storica. Una decina di giorni di eventi tra archivi pubblici e privati, musei, fondazioni e centri di documentazione che aprono le porte al pubblico con visite guidate gratuite, incontri, mostre, laboratori e attività dedicate alle scuole, diffusi in dieci regioni italiane.
Fotografia resistente: quando lo sguardo diventa memoria
Il tema 2025 propone una riflessione sul potere critico ed evocativo della fotografia nella costruzione della memoria individuale e collettiva. Immagini celebri e materiali meno noti, spesso in dialogo con documenti, testi, filmati e periodici, sono proposti non come semplici illustrazioni, ma come fonti storiche a pieno titolo, capaci di generare consapevolezza, identità e narrazioni condivise.
Tra i nuclei tematici affrontati: la Resistenza, la Liberazione, la ricostruzione post-bellica, ma anche la memoria dei luoghi, il patrimonio distrutto o salvato, e il ruolo delle immagini nella trasmissione dei valori civili e democratici.
Un’Italia che resiste, si rialza e ricorda
Tra le aperture speciali, spiccano la visita all’Archivio Storico Intesa Sanpaolo e all’Archivio Publifoto a Torino, con reportage sull’ingresso dei partigiani a Milano; il Civico Archivio Fotografico di Milano, con scatti sui bombardamenti del 1943; la Fondazione Aldo Aniasi, che partecipa per la prima volta con documenti sulla lotta partigiana in Val d’Ossola.
Il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano racconta la figura del suo fondatore Guido Ucelli, attivo nella Resistenza, mentre il CDEC e il Museo delle storie di Bergamo propongono approfondimenti sulla memoria ebraica e sulla partecipazione femminile alla Liberazione.
Storie ritrovate, memorie collettive
La rassegna mette in rete archivi e istituzioni culturali in un progetto collettivo che coinvolge nuove realtà come la Fondazione Paolo e Giuliana Clerici di Genova, la Fondazione Gramsci di Roma, la Soprintendenza Archivistica della Campania, la Fondazione Mario Luzi in Puglia e la Fondazione Dalmine, tra memoria operaia, propaganda e identità industriale.
Iniziative come Memory is not a file, dell’archivio privato di Damiano Carrara, e gli Archivi Ritrovati dell’associazione MIP – Matera International Photography, offrono uno sguardo inedito su collezioni dimenticate, materiali rari e pratiche di recupero.
Fotografia documentaria tra conflitto e testimonianza
Accanto ai fondi storici, la manifestazione ospita anche esempi contemporanei di “fotografia resistente”. Tra questi: la mostra di Ivo Saglietti a Genova e Milano, i progetti di Ugo Panella sull’Afghanistan, l’Ucraina e il Kenya, e le iniziative della Fondazione Romano Cagnoni dedicate ai teatri di guerra dell’ex Jugoslavia. Ogni immagine si fa atto etico, civile e politico, restituendo alla fotografia il suo ruolo di strumento attivo nella costruzione della memoria e della coscienza storica.
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Scheda evento: |
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F. Patellani, Immagine per la copertina di “Tempo”, n.22, 15-22 giugno 1946, © Archivio Federico Patellani - Regione Lombardia / MuFoCo Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC), Archivio degli antifascisti e partigiani ebrei Sfilata in piazza del Duomo a Milano delle formazioni del C.V.L., 6 maggio 1945, © Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo Donna con elmetto, Collezione Damiano Carrara, ©Archivio Memory Is Not a File Ugo Panella, AFGHANISTAN - Kabul, © ARCHIVIO UGO PANELLA ©Archivio Memory Is Not a File, Collezione Damiano Carrara Ugo Panella, PAKISTAN 2001 - Peshwar _ campo profughi di Cherat, © ARCHIVIO UGO PANELLA
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