Nel castello Rocchetta Mattei, il progetto di lighting design a cura dell'architetta Beatrice Ferrieri sceglie i faretti L&L Luce&Light per valorizzare l'architettura storica
03/04/2024 - Tra gli Appennini tosco-emiliani, le lampade L&L Luce&Light riportano agli antichi fasti il castello Rocchetta Mattei, una residenza privata nata sulle rovine dell'antica Rocca di Savignano risalente al XIII secolo. Ripensato nel XIX secolo secondo la personalità eccentrica del conte Cesare Mattei, dal quale prende il nome, il castello si configura come un labirinto di torri, scalinate monumentali, sale ricevimento e stanze private che richiamano stili diversi. Il progetto di lighting design dell'architetta Beatrice Ferrieri concepisce la luce come materia allo stato solido senza turbare l'equilibrio architettonico originario della costruzione.
La residenza del conte è stata pensata come una via di fuga personale dalla città industriale di fine Ottocento, in una sinfonia di spazi aperti e chiusi interpretati con uno stile neomedievale, con accenti di ispirazione moresca e contaminazioni fiorentine, neoromantiche, arabe e slave.
Oggi il castello è di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna che lo ha rimesso a nuovo attraverso un ampio e fedele restauro, ristabilendone il valore artistico e culturale e rendendolo nuovamente accessibile ai visitatori dopo anni di chiusura e abbandono. Oltre ad una riqualificazione strutturale dell’edificio - 2.700 mq di spazi, più̀ di 30 mt di sviluppo in altezza - anche l’impianto illuminotecnico è stato sottoposto ad un rifacimento completo.
Una luce nascosta, ma che al contempo potesse emozionare i visitatori del castello, essere eco-sostenibile e di facile manutenzione. Con le lampade L&L Luce&Light, la luce progettata sottolinea ed enfatizza i dettagli più̀ preziosi del luogo, riesce a restituire nuova vita ad uno spazio trascurato da decenni, celandosi negli angoli e suscitando nuove sensazioni.
Il progetto è nato con l’intenzione di fare della luce un elemento guida, orientamento ed emozione all’interno di un complesso monumentale composto da una serie di volumi dialoganti tra loro in modo inusuale. La luce rivela e nasconde, enfatizza e placa.
Collocati su staffe traforate, i proiettori Spot 1.0 2W con luce 3000K e ottica 40°, poco invasivi grazie alle loro dimensioni contenute e versatili grazie alle diverse possibilità di orientamento, hanno risposto a tutte le esigenze progettuali, mettendo in risalto i dettagli e le caratteristiche degli ambienti.
Effetti di chiaroscuro sono visibili soprattutto all’interno della stanza della cappella, dove elementi arabo islamici, come gli archi ispirati a quelli della Mezquita di Cordova, dialogano con quelli della tradizione architettonica medievale italiana. La struttura e le decorazioni sono puramente estetiche, realizzate con materiali locali e leggeri tra i quali gesso, cemento, mattoni e legno.
In pieno accordo con le architetture già esistenti, effetti teatrali carichi di molteplici significati compaiono ora grazie alla nuova luce. Questo, unito a diversi aspetti tecnici, come l’uso di ottiche calibrate o della luce radente per valorizzare la ricchezza degli intarsi e dei materiali costruttivi, ha contribuito alla riuscita del progetto.
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