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11/04/2024 - Spazio verde e museo, polo culturale e luogo di riscatto: dalle ceneri di un edificio abbandonato in piazza Guzzetta, a Palermo nasce il Museo Giardino Santa Rosalia con un progetto a cura di MCA - Mario Cucinella Architects. Pensato come una teca trasparente sormontata da un giardino pensile su ispirazione arabo-normanna, il progetto risponde alla duplice funzione di ampliare lo spazio espositivo di Palazzo Branciforte e creare un nuovo punto d'incontro in dialogo con la città.
Nato dall'iniziativa della Fondazione Sicilia e reso possibile grazie all’approvazione da parte del Comune della variante urbanistica in deroga al Piano regolatore, il nuovo museo "arricchisce il centro storico della città di Palermo con un segno contemporaneo di rigenerazione urbana", come afferma il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.
"Un’operazione che, oltre a rigenerare e riqualificare un quartiere, ha un forte valore simbolico", commenta il presidente della Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore. "Verde, cultura, sostenibilità sostituiscono finalmente cemento e degrado. La Fondazione ha, infatti, recuperato un immobile da anni abbandonato e, dopo l’intervento urbanistico dell’architetto Mario Cucinella, lo restituirà alla città, così donando un nuovo spazio espositivo che prenderà il nome di Museo Giardino di Santa Rosalia. In occasione dei 400 anni dal ritrovamento delle spoglie della nostra patrona, abbiamo voluto dedicarle il nuovo museo-giardino, anche perché dialogherà con il Monte dei pegni di Santa Rosalia di Palazzo Branciforte”.
Il nuovo Museo Giardino Santa Rosalia si inserisce all’interno di un percorso virtuoso della Fondazione Sicilia che, nel corso degli anni, ha dato vita ad attività culturali di grande valore nella città di Palermo. "Non è solo concepito come uno spazio espositivo", racconta Mario Cucinella, fondatore di MCA "pensato per migliorare la fruizione dei beni e delle attività museali, ma anche come luogo di incontro e accoglienza dove sperimentare nuove modalità di relazione tra istituzione culturale e cittadini”.
Dialogo con la città
Il nuovo fabbricato mantiene un collegamento aereo con il Palazzo Branciforte, grazie a una passerella pedonale minimale in acciaio e legno che consente di estendere il percorso museale della Fondazione Sicilia, sfruttando il giardino pensile.
Se le spazialità interne proposte sono pensate per dialogare armoniosamente con l’esuberanza architettonica delle opere che compongono il complesso museale, sul piano dell’inserimento urbano il registro compositivo è stato invece rideclinato su un linguaggio più essenziale, basato sull’impiego di geometrie e materiali semplici che meglio si adattano al contesto.
I fronti del nuovo corpo edilizio sono trattati come semplici paramenti murari trasparenti, essenziali e compatti, che riprendono gli allineamenti delle vecchie facciate presenti nell’originaria trama urbana di Palermo, garantendo un armonioso inserimento del nuovo volume all’interno del tessuto consolidato del centro storico.
L’ingresso dell’edificio, sul lato nord-ovest e in stretta relazione con Palazzo Branciforte, arretra sensibilmente rispetto alle attuali strade per creare una piccola piazza, con l’obiettivo di riconquistare spazi pubblici e attivare un rapporto più diretto tra l’istituzione culturale e la vita sociale della città.
Il concept architettonico
Il concept funzionale dell’edificio si basa sull’idea di aprire lo spazio del piano fuori terra alla città, consentendo la creazione di un percorso museale flessibile e in grado di adattarsi a diverse esigenze espositive. Per realizzare questo obiettivo, la struttura è stata frammentata in sottili pilastri metallici che si integrano con la facciata perimetrale vetrata, mentre al centro sono presenti solo sui lati corti degli elementi monolitici in calcestruzzo, necessari per garantire la stabilità strutturale.
L’edificio si sviluppa su due piani fuori terra, includendo la terrazza panoramica, e uno interrato. I locali tecnici e di servizio corrono sulla parte posteriore rispetto l’ingresso, così da liberare a ogni piano lo spazio utile alle mostre.
All’interno, lo spazio si sviluppa su due livelli, fusi centralmente da un doppio volume che ne dilata le ampiezze; il volume è totalmente aperto e al suo centro troviamo l’apertura ellittica verso il piano interrato, dove prosegue lo spazio museale, cui si accede tramite una scala elicoidale che si stacca dal grande terrazzo centrale.
A sinistra, in posizione non baricentrica, si trova il punto di accoglienza mentre simmetricamente, a sud, un vano nasconde gli spazi tecnici e le connessioni verticali.
Il piano 1 si sviluppa centralmente come percorso espositivo esterno in collegamento con Palazzo Branciforte, protetto da molteplici varietà di alberi e arbusti per creare un giardino che accoglie al suo interno un piccolo teatro. La copertura dell’edificio ospita anche un punto ristoro per i visitatori, che potrà essere utilizzato come spazio lounge e terrazza panoramica per gli eventi pubblici.
La passerella di collegamento con Palazzo Branciforte è stata studiata per integrarsi perfettamente nella sagoma di un’apertura, stabilendo una comunicazione diretta tra la corte interna del Palazzo e il nuovo giardino. Adagiandosi sopra al cornicione dell’antico palazzo, la passerella si inserisce in maniera chirurgica nel prospetto, rispettandone tutte le modanature.
Il giardino pensile
Quella dei giardini è una tradizione emersa ben prima della progettazione del Museo Giardino che restituisce l’immagine di una Palermo rigogliosa di verde. Dai “sollazzi” (le dimore di delizia circondate da magnifici parchi riservate agli imperatori normanni) ai “salotti verdi” del Settecento e dell’Ottocento, nella città e nel territorio circostante (la Conca d’Oro) sono fioriti nel corso dei secoli giardini, parchi pubblici, orti e agrumeti preservati, almeno in parte, fino ad oggi.
“Queste tracce storiche", prosegue il team di MCA, "sono state la guida per la progettazione della copertura pensile del nuovo edificio museale: oggi la zona circostante il Palazzo Branciforte è densamente costruita, ma proprio per questo l’intervento può diventare la matrice generante di un corridoio ecologico che la connetta con le altre aree verdi della città”.
Il giardino pensile ospiterà specie vegetali profumate e colorate nelle diverse stagioni: una piccola oasi urbana, ispirata ai giardini arabi della Sicilia, che accoglierà i visitatori all’ombra delle sue piante e alberi da frutto legati all’identità del territorio.
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