Mostra personale di Andrea Branzi alla Friedman Benda di New York - Ph. Timothy Doyon
30/03/2023 - Specchio della realtà odierna, “Contemporary DNA” è la terza mostra personale di Andrea Branzi alla Friedman Benda Gallery di New York, in scena fino al 22 aprile 2023. Voce altisonante dell’architettura e design contemporanei dagli anni ‘60, Branzi svela tre nuove opere d’arte che rappresentano il culmine della sua ricerca sugli oggetti come presenze viventi. Roots, Germinal Seats e Buildings indagano l’interazione tra natura e artificio, tra artigianale e industriale, dando una nuova interpretazione degli oggetti quotidiani.
Esplorare le connessioni tra esseri umani e oggetti è stato uno dei punti cardine della poetica e della carriera dell’architetto, che gli ha permesso di instaurare una complessa relazione psicologica, simbolica e poetica con lo spazio domestico.
Secondo l’artista, gli oggetti non sono semplici strumenti, ma frammenti viventi di un universo antropologico, “un universo" - afferma Branzi - “al contempo materiale e immateriale, funzionale e superfluo, di cui sappiamo ancora ben poco”.
Co-fondatore dello studio di architettura e design Archizoom, nato a metà degli anni ’80, Andrea Branzi parte dall’estetica iperstilizzata del design postmoderno per approdare al movimento del cosiddetto “Neoprimitivismo”, una combinazione tra la sensibilità industriale e gli elementi naturali quali rami, tronchi e scarti di legno.
È nell’estetica dei contrasti che si inseriscono le nuove opere della mostrapersonale di Andrea Branzi a New York.
Roots consiste in un insieme di rami e legname che simboleggia ciò che è stato abbandonato ed è ora conservato come reliquia di un tempo distante. Elementi della natura, protetti in gabbie, rappresentano le radici dei nostri valori estetici ed esprimono le tensioni tra paesaggio e architettura, tra ciò che resta intonso e ciò che viene trasformato.
Il carattere naturale del bambù si fa architettura nella serie Germinal Seats. Canne di bambù dipinte a mano si ergono su panche e sedute in alluminio, guidando lo spettatore in un mondo colorato e ordinato degli elementi naturali.
Lo spazio diventa allo stesso tempo fisico e immateriale e gli oggetti perdono la loro funzione razionale per ricostituire lo spazio in modi nuovi: è ciò che mette in scena la serie Buildings, armadi-contenitori da riempire di oggetti d’uso quotidiano, dai libri alle tazze.
La collezione di lampade di carta, alcune delle quali enfatizzate con bambù e foglie d’acero, completa la mostra personale di Andrea Branzi alla galleria di New York.
Con queste opere, l’artista vuole mostrare che l’esperienza urbana non è composta di architettura, ma dalla presenza di microambienti nella memoria umana, ricordandoci che la sacralità degli oggetti “è legata" per usare le parole dello stesso Branzi, "alla sacralità dell’uomo: continuano a vivere oltre lo scopo e il tempo della loro funzione quotidiana. Non conoscono la notte perché nella notte sopravvivono, senza muoversi, senza cambiare, vivi anche dopo la propria stessa morte.”
Personale di Andrea Branzi a New York - Lampade di carta - Ph. Timothy Doyon
Architetto e designer Andrea Branzi
Serie Roots alla mostra personale di Andrea Branzi - Ph. Timothy Doyon
Serie Germinal Seats alla mostra personale di Andrea Branzi - Ph. Timothy Doyon
Serie Buildings e lampade di carta alla mostra personale di Andrea Branzi - Ph. Timothy Doyon
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