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L'attico in Porta Susa di Icona Architetti Associati
A firma dello studio il progetto di recupero e ampliamento di un palazzo anni 30 a Torino
Autore: rossana vinci
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Ph. © Monica Spezia Ph. © Monica Spezia
23/12/2022 - Lo studio milanese Icona Architetti Associati cura il progetto di recupero e ampliamento delle soffitte di un palazzo liberty anni 30 a Torino, in zona Porta Susa, trasformate in una residenza per committenti cosmopoliti.

L’appartamento M51 si sviluppa attorno alla grande terrazza-tasca panoramica, separata dagli interni da un’ampia parete vetrata. Le altezze sono state rese più generose grazie alla nuova copertura in legno lamellare, rivestita da doghe in lamiera verniciata pigmentata, che si inserisce perfettamente nell’estetica originaria dello stabile d’epoca. 

"Il progetto iniziale avrebbe dovuto limitarsi a un pied-à-terre per i cosmopoliti committenti: durante gli incontri, però, sono emersi dei bisogni e dei desiderata più complessi e più profondi, che non erano stati focalizzati in un primo momento. In virtù della feconda dialettica tra progettisti e committenza, le nuove finalità abitative si sono sintonizzate sulle straordinarie potenzialità degli spazi: ed è così che un intervento minimo è diventato una grande sfida progettuale. Icona ha approfittato dell’ampia libertà di manovra e della fiducia accordata per sperimentare ed esplorare tutte le possibilità creative del progetto, sia in termini di volumi che di materiali: la residenza può essere considerata a tutti gli effetti una sorta di manifesto filosofico di Icona, l’epitome della sua estetica", affermano i progettisti Marco Orto e Federica Poggio, founders di Icona Associati. 

Considerando la pianta del progetto è evidente la separazione strategica della zona relax dalla zona giorno, ottenuta orientando saggiamente gli spazi. La zona giorno è composta dall’avvicendamento, senza soluzione di continuità, della cucina, del dining, del living e della terrazza. Tutti questi spazi sono distribuiti lungo l’asse del muro di spina dell’edificio: un elemento vestigiale attorno a cui si organizza l’intero ecosistema della convivialità.

La possanza del muro di spina è stata attenuata dal rivestimento con una carta da parati di colori cerulei, che ne alleggerisce lo spessore rendendolo quasi impalpabile. All’altezza della cucina il setto si interrompe, sostituito da eleganti vetrate a scomparsa in grado all’occorrenza di isolare la cucina dalla sala da pranzo. Una grande parete attrezzata color carta da zucchero interseca trasversalmente l’asse di spina, occupando la parete e seguendo l’andamento delle falde: il mobile è disegnato con un piacevole gioco di volumi che riesce ad assorbire i disallineamenti.

L’insieme degli ambiti della zona giorno è stato concepito in maniera complessiva, olistica, alla ricerca di una radicale flessibilità: era essenziale garantire l’assoluta modulabilità di questi spazi mediante l’uso di pareti mobili e trasparenti, sia tra interno che esterno.
Gli ambienti conviviali diventano così il palcoscenico di un’esperienza non univoca e non definitiva, il luogo di un abitare fluido, sperimentato con spirito e attitudine diversi, assecondando la varianza delle stagioni o l’evoluzione delle abitudini.

La parte speculare dell’appartamento è riservata alla zona relax: due camere per i figli, una per gli ospiti, una playroom, un miniappartamento semi-indipentente per i collaboratori domestici, gli ambiti di servizio. Una boiserie rivestita in velluto azzurro-grigio avvolge il “core” centrale dell’appartamento e del palazzo e incornicia l’ingresso della dimora.

Alla composita articolazione degli spazi fa riscontro l’attenzione e la cura dei dettagli: la quasi totalità dei contenuti presenti nella casa sono stati progettati appositamente per essa, oppure modificati e personalizzati in sua funzione: le sedie, le lampade, i mobili, i tessuti, le vetrate, i serramenti sono tutti, in un modo o nell’altro, alterati e ottimizzati dalle modifiche e dalle interpolazioni dei progettisti.

La scala di collegamento tra il piano principale e la torretta, ad esempio, è stata immaginata e progettata da Icona in ogni suo aspetto. Disegnata in carpenteria, ogni gradino è diverso dall’altro e tutti insieme sviluppano la slanciata sinusoide che raggiunge il livello superiore. 

In generale, c’è un’attenzione precisa e meticolosa negli equilibri e nei contrappunti tra forme e colori. I toni freddi dei mobili e delle finiture (i marmi, i rivestimenti, i colori dei tessuti e delle carte da parati), ad esempio, sono ampiamente compensati con il parquet dai toni caldi e dalla matericità vissuta, che occupa il piano orizzontale della residenza connettendo tutte le stanze.

"M51 è un’abitazione incredibilmente pensata, disegnata, modellata con accuratezza e profondità. Nulla è stato lasciato al caso, in questo progetto corale che acquista un’identità unica. La vita familiare, la mescolanza dei materiali selezionati si fondono in ambienti poliedrici", continuano gli architetti.

  Scheda progetto: Icona Architetti Associati_M51
Ph. Monica Spezia
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Ph. Monica Spezia
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Ph. Monica Spezia
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