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Benvenuti nel buen retiro ibizenco di Marcelo Burlon
Intervista a due voci: il fondatore e direttore creativo di County of Milan e l’architetto spagnolo Jordi Carreño ci raccontano le realtà dietro la villa di ispirazione brutalista, scrigno delle tante passioni dell’imprenditore
Autore: rossana vinci
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Ph. © Bratislav Tasic Ph. © Bratislav Tasic
13/07/2022 - Marcelo Burlon, fashion designer, dj e fondatore del brand County of Milan, ci apre le porte della sua villa ad Ibiza: un volume puro dal gusto brustalista in cemento, vetro e legno nel cuore dell'isola più battuta delle Baleari, progettata dall'architetto spagnolo Jordi Carreño, fondatore di Estudio Vila 13. 

Attraverso un’intervista a due voci, Marcelo Burlon e Jordi Carreño ci descrivono la genesi della villa ad Ibiza, un parallelepipedo puro sdraiato nel cuore dell'isola, scrigno delle tante passioni dell’imprenditore - dalla moda alla musica, fino all’arte e ai riti sciamanici. 

«Questa casa mi rispecchia, è sia un club che una galleria..c'è spazio per ballare, meditare, ospitare amici..tra cultura e arte» racconta Marcelo. «Un santuario della musica e dell’arte in cui la strada incontra il folk, la psichedelia incontra il brutalismo, la tecnologia incontra la tradizione.» 
All’interno, una collezione di vinili che convivono con souvenir da tutto il mondo e opere originali firmate Andy WarholKeith HaringDamien HirstLynn Goldsmith e Victor Vasarely

La villa si trova a San Juan, nel centro-nord dell’isola. E anche la scelta del luogo non è casuale: «Storicamente San Juan era l’area frequentata maggiormente dagli hippy e oggi è quella preferita dalle persone che vogliono stare al di fuori del caos dell’isola», spiega Marcelo Burlon.«Puoi scegliere l'Ibiza che ti piace. Puoi perderti nei boschi e fare i tuoi rituali sciamanici o di Ayahuasca.»
D'altronde, Marcelo Burlon viene da un villaggio hippie del nord della Patagonia, chiamato El Bolsón. E la tradizione popolare ce l'ha nel sangue. 

Il progetto di architettura della villa di Marcelo Burlon ad Ibiza - curato da Estudio Vila 13 - si articola in due box poggiati al suolo, uno per la zona giorno e l'altro per la zona notte, differenziati per matericità, forma e texture.
Il layout degli ambienti interni è molto aperto e destinato a perdere i limiti fisici della casa per fondersi con un ambiente più ampio: il paesaggio circostante, vero protagonista della villa. 

Nell’intervista a due voci emergono i due punti di vista: quello del proprietario - Marcelo Burlon - e quella del progettista - Jordi Carreño...benvenuti nel buen retiro ibizenco di Marcelo Burlon!


Marcelo, come hai capito che quello era il posto giusto per il tuo buen ritiro? Cosa ti ha colpito durante i primi sopralluoghi e quali sono state le richieste imprescindibili che hai fatto al progettista?

Marcelo. Ho sempre amato Ibiza, da tanti anni affitto case sull'isola per trascorrere i mesi estivi e da tempo cerco un immobile da acquistare. Questa villa in realtà non è stata costruita da zero per me, ma i suoi volumi cavi in cemento e le strutture in vetro e legno mi ricordavano tanto la casa che ho costruito in Patagonia: è stato amore a prima vista! Poi ovviamente ho lavorato intorno alla proprietà per soddisfare la mia visione: ho fatto costruire un palcoscenico circolare e piantare ulivi centenari intorno ad esso. Ho installato diverse opere d'arte per creare una sorta di giardino di sculture.

Nel tuo lavoro si assiste spesso ad una contaminazione di stili e culture ma anche ad un’ibridazione tra diverse discipline come la moda, il design e la musica, e la tua casa ne è la prova tangibile. 
Come dialogano tutte le tue passioni all’interno dei diversi spazi della casa?


Marcelo. La mia casa rispecchia le mie passioni e i miei interessi. C'è spazio per ballare, per incontrare persone, ma allo stesso tempo c'è cultura e arte. È sia un club che una galleria. Nella selezione di pezzi di design e nella raccolta di opere d'arte, mescolo le mie radici con le mie visioni del presente e del futuro..il mondo della strada incontra il folk, la psichedelia incontra il brutalismo, la tecnologia incontra la tradizione: questo mix è la mia casa e tutto questo sono io!

In un periodo storico così delicato come quello che stiamo vivendo e con la riscoperta, negli ultimi anni, del ruolo fondamentale del nostro spazio domestico..qual è la tua personale idea di ‘casa’?

Marcelo. Per molti anni ho viaggiato costantemente, trascorrendo la maggior parte del tempo in aereo e in camere d'albergo che ho quasi dimenticato come ci si sente a casa. Poi è arrivata la pandemia ed ero già a Ibiza quando i Paesi hanno iniziato a chiudere le frontiere e la vita ha iniziato a cambiare. È stato allora che è ho capito che casa per me non era solo l'unico posto in cui era possibile essere, ma è il posto in cui volevo essere per più tempo..e non si tratta di viaggiare e di visitare posti, ma di portare il mondo in casa e convertire lo spazio domestico in una piattaforma esperienziale.

Vetro, legno e cemento sono i tre principali materiali utilizzati dal tuo studio di progettazione, Estudiovila 13, nel progetto per la casa di Marcelo Burlon. Essi sono stati poi accostati a materiali tradizionali come la pietra di Ibiza. Quali sono stati i tuoi riferimenti nella scelta di texture e materiali? 

Jordi. Ci piaceva l’idea di portare avanti la tradizione costruttiva di Ibiza. Cerchiamo di cambiare il modo in cui la finitura o la trama di un particolare materiale si presenta, ma il materiale stesso proviene dall'isola. Usiamo pietra calcarea naturale proveniente dalle cave locali, legno della manifattura locale e cemento grezzo come quello utilizzato in tutti i pavimenti delle case tradizionali di Ibiza, quindi praticamente tutti i materiali sono gli stessi delle tradizionali case di campagna..ciò che cambia è solo il modo in cui questi materiali vengono lavorati, sicuramente più conformi ai metodi costruttivi di oggi. 

La predilezione di materiali quali vetro e cemento rende la villa contemporanea e allo stesso tempo flessibile nei suoi spazi interni i quali diventano dei veri palcoscenici delle tante passioni di Marcelo. 
Come sono organizzate nel progetto le diverse funzioni domestiche? 


Jordi. In questo progetto abbiamo cercato che la distribuzione degli ambienti funzionasse in modo molto fluido, senza limiti fisici che separano gli spazi, dove gli usi si mescolano tra loro e soprattutto dialogano con il paesaggio.
Essendo una villa di campagna, gli esterni sono importanti quanto gli interni e l'intera vita della casa si svolge sia all'interno che all'esterno, in una continua osmosi.
Abbiamo progettato una zona della casa più tranquilla e più riparata dall'esterno, dove si sviluppano gli usi del dormire o del riposo, e un'altra zona della casa più aperta verso l'esterno, con molta luce dove si svolge la quotidianità più dinamica.


Nella villa c’è anche un quarto elemento: la natura. Immersa in un paesaggio silenzioso circondato dalla campagna di Ibiza, grazie ad una vetrata completamente apribile la villa entra a contatto direttamente con lo spazio esterno. Quanto ha influenzato nel progetto il rapporto con il contesto?

Jordi. Tantissimo! Il rapporto con l'esterno è stato l'elemento primario nella concezione del progetto. Gli alberi esistenti nella tenuta sono stati rispettati e la casa è stata concepita come un gioiello che si posa delicatamente a terra, con il minimo impatto. L'intero percorso di accesso alla casa, i patii e la posizione degli elementi architettonici sono stati concepiti partendo dalla situazione di partenza esistente nel luogo.
Concepiamo l'architettura come un dialogo costante tra l'interno e l'esterno, e cerchiamo di dissolvere i limiti che separano i due mondi.

  Scheda progetto: Can Vasco
Nicola Carignani
Vedi Scheda Progetto
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