20/08/2020 - Oggetto iconico nato dal genio creativo di Achille e Pier Giacomo Castiglioni, il radiofonografo compie 55 anni conservando intatto il suo fascino. BRIONVEGA recupera il primo progetto originale con finitura Noce Canaletto e lo battezza PRIMO in onore di questa versione numero uno. 100 esemplari, rigorosamente numerati e dotati di tecnologia contemporanea, destinati ad estimatori o appassionati.
ll desiderio è quello di rendere omaggio ai "mitici" anni Sessanta con l’oggetto forse più famoso, complesso ed iconico non solo della sua collezione ma dell’intero periodo storico. Il radiofonografo è infatti prodotto ininterrottamente da oltre 55 anni in pochi e perfetti esemplari, è presente nei più importanti musei ed in tutti i libri di arte moderna e design ed è la sintesi perfetta dell’Italia di quegli anni.
L’idea di partenza di Achille e Pier Giacomo Castiglioni fu quella di "dare mobilità e dinamismo ad un oggetto per sua natura statico" offrendo la migliore esperienza d’ascolto possibile e non dimenticando la "ricerca della forma minima", che per loro rappresenterà sempre "il componente principale di progettazione".
Prese forma e vita il radiofonografo: un unicum, un oggetto destinato a diventare una icona ben riconoscibile – e conosciuta – da una gran moltitudine di persone.
Non una radio ed un giradischi ma "la radio con il giradischi insieme".
Un oggetto dalla valenza multisensoriale, pensato non solo per riprodurre la musica in modo impeccabile ma "per fare compagnia", come conferma il suo aspetto giocoso di robot musicale dalle fattezze antropomorfe e dall’inconfondibile sorriso che lo trasforma in un oggetto amico, capace di avvicinare la tecnologia all'uomo.
Il radiofonografo venne studiato per assumere di volta in volta conformazioni differenti in base alla funzione richiesta e si presenta come un gioco modulare, un oggetto che si sposta nell’ambiente, dotato di due casse acustiche che offrono più combinazioni possibili: per un ingombro minimo, posizionabili sopra al corpo centrale per ascoltare la radio; ai lati, appese sui fianchi, per ascoltare i vinili; staccate, appoggiate al pavimento, in giro per la stanza per sfruttare al meglio la stereofonia.
Rivoluzionario per filosofia progettuale, ingegnerizzazione produttiva e funzionalità, l’azienda ha recuperato il progetto del radiofonografo con le finiture originali così come sono state concepite nel 1965 per dedicarlo alle abilità e alla fatica delle menti che allora permisero la sua nascita: l’ingegno creativo degli architetti Castiglioni ma anche le abilità artigiane delle maestranze di BRIONVEGA che seppero "leggerlo" perfettamente, metterlo in produzione e distribuirlo in tutto il mondo.
Il radionfonografo PRIMO - rr-226 NOCE CANALETTO è il suo codice - è un prodotto molto complesso e soprattutto complicato da produrre, poco compatibile con una attività di alto artigianato industriale che, così come era negli obiettivi dei loro creatori negli anni Sessanta, avrebbe dovuto trasformarsi in produzione di serie per la più ampia diffusione possibile.
La levigatura dei pannelli in legno oppure la lucidatura a mano dal piedistallo, ricavato da un processo di fusione e stampo a sabbia; i pulsanti fresati a macchina e rifiniti a mano, cosi come i fori delle scocche, verniciate - sempre a mano - in più passaggi; l'assemblaggio dei diversi componenti oltre all'applicazione delle serigrafie. Occorrono 26 ore di lavoro per produrre un radiofonografo PRIMO e ciascuna di loro scandisce il tempo di una precisa lavorazione manuale, unica ed irripetibile.
Il radiofonografo PRIMO, così come gli altri pezzi della collezione, sono oggi ancora più vivi e contemporanei che mai, manufatti che non appartengono del tutto a loro perché più che dei produttori, sono diventati vero patrimonio culturale, e non solo affettivo, di chi li possiede.
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