21/07/2020 - Lo studio Thirtyone, fondato nel 2015 da Claudia Campone, firma il design del nuovo pop up store per Dior a Capri.
Il progetto dello studio ricrea un’atmosfera resort grazie alla reinterpretazione delle tradizionali ceramiche isolane arricchendole però con un tocco di esotismo grazie al connubio con la texture calda del bamboo.
La presenza di Dior negli spazi del Riccio ad Anacapri si articola su più livelli, tutti però caratterizzati dal dialogo con il "genius loci” dell’isola, la cui vegetazione diventa parte integrante del progetto.
“Abbiamo enfatizzato il rapporto con la natura lussureggiante che circonda lo spazio lasciando libertà ai rampicanti di entrare e spalancando gli affacci sul mare” spiega Claudia Campone “Il risultato è un punto vendita en-plein-air che propone un’esperienza del brand immersiva.”
Se il cuore del progetto è la piccola grotta sulla parete rocciosa, trasformata in bazar, è invece la grande terrazza con affaccio sul mare a fare da quinta visiva naturale allo spazio grazie ad una serie di cabine personalizzate in cui si alterna il tema delle righe Bayadère e la trama della Toile de Jouy, elemento distintivo della collezione resort del brand francese.
Gli spazi adiacenti, che collegano la grotta e la terrazza, si articolano grazie alla presenza di pareti mobili, elementi sia estetici che funzionali, che uniscono un tocco di minimalismo al sapore caldo delle locali ceramiche lucide.
I materiali e le texture sono infatti una selezione attenta del patrimonio artigianale del luogo che integrano elementi iconici del brand.
Le superifici in bamboo naturale, arricchite da dettagli in ottone, si alternano a fondali neutri in calce e cannage che valorizzano i colori decisi della collezione Dior.
Le ceramiche spezzate e riassemblate sono infatti state sviluppate come progetto custom che coniuga la tradizione tessile francese della Toile de Jouy con l’eccellenza artigianale della regione in cui ci troviamo.
E proprio la tradizionale Toile de Jouy diventa una presenza visiva costante dello spazio: le sedute, gli imbottiti e i teli ombreggianti sono infatti investiti dalle grafiche Toile de Jouy nei toni del blu e del rosa coniugate alle linee astratte e sinuose dell’artista Pietro Ruffo.
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